Accoltella il rivale, 29enne arrestato per tentato omicidio
L?aggressione dopo gli apprezzamenti su una ragazzina
Un apprezzamento indelicato ad una ragazzina la risposta del fidanzato di lei e qualche giorno dopo la vendetta del pretendente aggressivo e violento.
Un marocchino di 28 anni raggiunge il giovanissimo e, invece di parlare, gli sferra due coltellate che lo raggiungono alla giugulare e alla milza. Per uccidere, spiega il capo della Squadra Mobile della Questura di Alessandria Marco Poggi. Il tempestivo intervento del fratello della vittima ha evitato il peggio.
Con l’accusa di tentato omicidio, commesso il 3 giugno ad Alessandria, in via Volturno, all’interno del complesso delle case popolari, in carcere è finito Amine Mlah, 28enne senza fissa dimora.
È Marco Poggi a spiegare i dettagli di un’operazione lampo, ma molto complicata perché dell’aggressore non c’era traccia evidente in città.
“Le indagini partono quando in ospedale arriva un ragazzo gravemente ferito, era in codice rosso, noi eravamo già in ospedale per altri accertamenti per cui abbiamo chiesto cosa fosse successo. Dopo i primi dettagli, contattiamo la famiglia del ragazzino, ancora minorenne perché 18 anni li ha compiuti quattro giorni dopo l’episodio, per delineare i fatti. Il ferito – continua Poggi – si trovava sul ballatoio interno del palazzo con la fidanzatina quando è stato avvicinato da un connazionale. I famigliari del ferito conoscevano solo il nome dell’aggressore e nient’altro.
Ne era nata un piccola discussione, e poi le due ferite. Ma il fratello della vittima non conosceva la dinamica, se non che lo aveva visto correre in casa grondante sangue. La maglietta nella zona addome era intrisa di sangue. Vista quella situazione la decisione è stata quella di portarlo immediatamente in ospedale senza chiamare l’ambulanza. Quel soccorso tempestivo è stato determinante. Abbiamo iniziato a sentire persone per identificare l’accoltellatore. Il fratello e la fidanzatina, unica testimone oculare, nel raccontare di Amine ci avevano mostrato una foto. Ma non riuscivano ad identificarlo in modo certo.
Una verifica tra i nostri archivi ci ha portato all’identità dell’accoltellatore. Ma non avevano nessuna traccia di quest’uomo sul territorio. Le indagini ci hanno permesso di capire che, per il suo comportamento aggressivo era stato allontanato anche dalla comunità marocchina avendo creato problema anche durante una cerimonia in moschea, lui che era in città da circa un anno.
Grazie alle indagini tecniche, coordinate con la Procura, lo intercettiamo vicino alla Questura (siamo al 4 giugno, ndr) dove viene rintracciato e bloccato. Poi il fermo”. A quel punto si ricostruire anche il movente.
Nei giorni prima del grave episodio, l’accoltellatore aveva fatto commento sulla ragazza del ferito che a sua volta aveva risposto piccato. La cosa sembrava finita così. Invece, il 28enne, pochi giorni dopo torna alle case popolari raggiunge quello che considera un avversario, lo prende sottobraccio fingendo di voler parlare e invece gli sferra due coltellate alla gola e al torace, all’altezza della milza.
Il ferito scappa, correndo, distanzia l’aggressore e torna indietro rifugiandosi in casa dove viene soccorso dal fratello.
“Si è trattato di un episodio verificatosi con ferocia e intenzione – continua Poggi – La direzione dei colpi, uno alla gola e uno sotto il torace, e l’inseguimento – in parte ripreso dalle telecamere – fanno pensare che il 28enne tentasse di terminare quello che aveva iniziato”.
Ora il Gip ha disposto la custodia in carcere. L’arrestato non ha parlato né con gli inquirenti tantomeno con magistrati e giudice.
Il 18enne, fortunatamente, è stato dimesso ed è tornato a casa. I medici lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico che gli ha salvato la vita.