Cantieri di restauro, il patrimonio di Felizzano
Intervista all'architetto Antonella Barbara Caldini, curatrice e autrice del libro
FELIZZANO – Custodire e documentare quindici anni di impegno e lavoro che hanno permesso alla comunità di Felizzano di riappropriarsi, recuperare, ma anche scoprire alcuni dei suoi beni religiosi più importanti, come l’antica pavimentazione in cotto e i tre altari sei-settecenteschi emersi durante il restauro della chiesa di San Pietro è il mandato del volume “Cantieri di restauro a Felizzano. Le chiese di San Rosso e San Pietro” che l’editore Il Prato ha dato alle stampe.
L’architetto Antonella Barbara Caldini è curatrice e autrice del libro, ma anche progettista e direttrice dei lavori dei cantieri di restauro e un membro del team “Sostieni Madonna della Fonte”.
In che occasione ha conosciuto il parroco di Felizzano, don Claudio Pistarino e quanto è stato importante per lei questo incontro?
Ho conosciuto Don Claudio nel lontano 2008 quando mi affidò l’incarico di redigere il progetto di restauro della chiesa cimiteriale di San Rocco: ero piena di entusiasmo e positività al punto da partire subito con la campagna rilievo per cercare di concretizzare in tempi brevi la mia idea progettuale. Purtroppo, ci scontrammo presto con la mancanza dei fondi necessari per procedere e il progetto di restauro, regolarmente autorizzato dagli enti di tutela, rimase per anni chiuso in un cassetto fino a quando nel 2014, ben sei anni dopo, grazie al contributo di diverse fondazioni e della Conferenza Episcopale Italiana, fu possibile dare il via ai lavori di restauro. Non posso che ringraziare Don Claudio, con lui ho anche imparato a perfezionare una competenza della mia professione che non può essere sottovalutata e che non si impara all’università: quella legata alla capacità di reperire i fondi per rendere possibili e sostenibili gli interventi. Le chiese di San Rocco e di San Pietro hanno, infatti, ricevuto i contributi della CEI – fondi dell’8 per mille – della Compagnia di San Paolo, della CRT, della CrAL una sinergia di aiuti che hanno permesso di giungere a questi risultati.
Quanto è stata importante l’esperienza dei cantieri di restauro delle chiese di San Rocco e di San Pietro a Felizzano?
La chiesa di San Rocco prima e quella di San Pietro dopo sono stati due cantieri importanti che hanno coperto quasi 15 anni di lavoro. Nella chiesa di San Rocco l’intervento più importante ha riguardato il restauro delle pregevoli pitture murali che versavano in pessimo stato di conservazione e che hanno spinto a scelte importanti descritte nell’Appendice del libro dedicata alle schede di restauro. Sempre a San Rocco sotto il pavimento abbiamo ritrovato una grande radice di acero campestre che si sviluppava dall’ingresso fino all’abside e un grande alveare nascosto all’interno di una delle pareti laterali (anche di queste cose si parla nel libro). Nella chiesa di San Pietro, invece, l’intervento più importante ha interessato il ritrovamento dell’antica pavimentazione in cotto con innestate antiche sepolture che è stata recuperata di concerto con i funzionari della Soprintendenza.
Cosa ha significato per lei essere autore e curatore del libro sui cantieri di restauro?
Questa è stata un’esperienza davvero importante per la quale devo ancora una volta ringraziare Don Claudio Pistarino. Già durante i lavori a San Rocco Don Claudio mi diceva che “dovevamo lasciare testimonianza degli interventi che stavamo facendo” e poi, a San Pietro – dopo il faticoso ritrovamento della pavimentazione e delle sepolture che ha richiesto una variante in corso d’opera – mi ha nuovamente ricordato che dovevamo lasciare memoria alle generazioni future delle scoperte e dei ritrovamenti. Devo poi ringraziare la collega Monica Fantone che sino a giugno 2019 è stata funzionario della Soprintendenza per le province di Alessandria, Asti, Cuneo e il comune di Felizzano era stato uno dei territori di sua competenza per quanto riguarda gli aspetti della tutela architettonica. Una persona che stimo molto, che è stata una guida esperta e moderata nella progettazione generale dell’architettura del libro e tutti gli autori che si sono resi disponibili a partecipare attivamente a questa avventura che è durata oltre un anno. Infine, vorrei ringraziare la Casa editrice Il Prato e il suo amministratore, Luca Parisato, per la pazienza e la disponibilità dimostrata da tutto il suo staff durante la revisione e la stesura finale del libro.
Lei è uno dei membri del team della campagna crowdfunding “Sostieni Madonna della Fonte” ed è anche il progettista e direttore lavori del cantiere di restauro quanto crede in questo progetto?
Credo davvero molto in questo progetto e soprattutto nell’inclusione delle comunità negli interventi ad impatto sociale o culturale come questo. L’impegno devo ammettere è stato davvero tanto e costante ma è stato anche un modo per imparare a conoscere una soluzione di finanziamento alternativa che sta finalmente prendendo piede anche nel nostro Paese. Approfitto per ringraziare pubblicamente il team dei volontari che da mesi lavora insieme a me a questo progetto: gli architetti specialisti in beni architettonici e del paesaggio Crescenzo Mazzuoccolo di Napoli e Marta Casanova di Novi Ligure e Stefano Benatti, agente immobiliare di Alessandria esperto in crowdfunding (che poi è anche mio marito). Il 13 giugno a Felizzano dopo la presentazione del libro sui cantieri di restauro lanceremo la nostra campagna “Sostieni Madonna della Fonte” nata per cofinanziare i restauri della Chiesa della Madonna della Fonte a Felizzano. Il progetto di restauro è già stato ammesso ai contributi della CEI grazie ai fondi dell’8 per mille e ai contributi statali (che saranno erogati a fine lavori). Con questa raccolta fondi il nostro obiettivo è raccogliere la quota di cofinanziamento ai lavori che è a carico della Parrocchia, la nostra campagna sarà visibile online a partire dal prossimo 13 giugno su Produzioni dal Basso, la prima piattaforma di crowdfunding italiana (www.produzionidalbasso.com).