«Abbatto i pregiudizi osservando il mondo dal buio»
Quando i pregiudizi e i luoghi comuni si insinuano nel profondo della coscienza umana, abbatterli comporta un problema di difficile soluzione. Ma se si scontrano con il coraggio, la caparbietà e la fiducia, il risultato non può che essere sorprendente. E la storia di Michele Mele, ne è la più chiara e sentita dimostrazione.
Salernitano, 30enne e gravemente ipovedente, si è laureato in matematica con il massimo dei voti all’Università di Salerno, poi ha conseguito il dottorato in scienze matematiche ed informatiche presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e oggi svolge l’attività di ricercatore in ottimizzazione combinatoria presso il dipartimento di ingegneria dell’Università del Sannio a Benevento.
Non solo: Michele è anche autore del libro “L’Universo tra le Dita”, in cui racconta le biografie di dieci scienziati ipovedenti e non vedenti, di cui sei vissuti tra la fine del XVII e i primi decenni del XXI secolo, e quattro in vita. «Questo libro, non vuole essere un’enciclopedia scientifica ma un saggio divulgativo fruibile da chiunque – spiega – Racconto storie a cui tutti possono affezionarsi. L’obiettivo è quello di contrastare, attraverso l’esempio, tutti i preconcetti che ruotano attorno alle persone con una disabilità visiva. È assolutamente scorretto e discriminatorio considerare le discipline scientifiche inaccessibili a ipovedenti e non vedenti. E questi scienziati ne sono la prova: hanno cambiato il mondo con le loro grandi scoperte, osservandolo dal buio o dalla penombra». Tra queste figure, c’è anche Henry Wedler, chimico e imprenditore 34enne, che più volte si è recato nelle nostre zone per le sue attività. «La sua ricerca è incentrata sulla chimica degli alimenti ed è finalizzata al controllo qualità, all’eliminazione dei parassiti e delle sostanze nocive nel prodotto grezzo – continua – Proprio per questo, Wedler ha soggiornato più volte e per diversi mesi nel vostro Monferrato, molto ricco di produzione vinicola. E tornerà prossimamente»
Il saggio è quasi alla terza ristampa e Michele ha un grande sogno: «Il mio intento è quello di trasmettere un messaggio di speranza, di ottimismo e di inclusione. Vorrei tanto che questo libro arrivasse nelle scuole – conclude – Le nuove generazioni rappresentano il futuro ed è fondamentale investire sulla loro conoscenza e consapevolezza. Solo così potremo costruire un mondo nuovo e davvero libero da ogni stereotipo».