Asl di Ovada: tutti assolti i “furbetti del cartellino”
ALESSANDRIA – Il processo a diciotto dipendenti Asl (di Ovada) accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato (uno doveva rispondere anche di peculato) si è concluso oggi con l’assoluzione. Inizialmente, il capo di imputazione comprendeva ventidue persone: quattro di loro, però, avevano deciso di risarcire il danno all’Asl per cui la loro posizione era stata stralciata (su quest’ultimo procedimento incombe la prescrizione).
L’inchiesta della Guardia di Finanza riguardava controlli eseguiti tra fine settembre e novembre 2014. Per gli inquirenti, amministrativi e sanitari timbravano il cartellino quindi uscivano senza ri-timbrarlo, per cui risultavano presenti nonostante fossero altrove. L’attività di indagine era stata eseguita con l’ausilio di telecamere.
Per l’accusa, i periodi di astensione dal lavoro sembravano un’abitudine consolidata, anche se i comportamenti cambiavano a seconda delle persone.
Il pubblico ministero ha chiesto otto mesi per due degli imputati, tre anni per un impiegato presso il servizio di veterinaria accusato anche di peculato, per gli altri l’assoluzione tenendo conto della particolare tenuità del fatto.
Il giudice ha emesso sentenza di assoluzione per tutti.
Tra gli avvocati difensori, Alexia Cellerino e Piero Monti.