Cosenza: “Chi non vorrei? Le outsider, meglio le squadre forti”
Stadi aperti dal 1° giugno: per l'Alessandria il ritorno dei quarti con 1000 persone
ALESSANDRIA – “Mille al Moccagatta? Saranno come diecimila“. Parola di Ciccio Cosenza, uno che di stadi pieni ne ha visti molti e sa pesare l’effetto del pubblico.
La linea del Governo è stata confermata: nel nuovo decreto, in queste ore all’approvazione del Consiglio dei Ministri, è prevista la riapertura degli stadi (e degli impianti all’aperto) dal 1° giugno, in tempo per la gara di ritorno dei quarti di finale dei playoff, che l’Alessandria, da testa di serie, disputerà in casa, mercoledì 2: ammessi tifosi fino al 25 per cento della capienza totale e, comunque, non oltre mille. Non è servita la pressione della Lega Pro attraverso la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali per avere una anticipazione degli ingressi, almeno dal primo turno nazionale, il 23 e 26 maggio, che invece sarà ancora a porte chiuse come anche le sei gare di mercoledì.
Anche l’andata dei quarti, domenica 30, sarà senza spettatori. Un vantaggio per i Grigi? “Il secondo posto ce lo siamo meritato” sottolinea Cosenza, come a dire: niente di irregolare, solo il riconoscimento del risultato sul campo. Appena sarà ufficiale questo decreto, la società grigia valuterà come gestire la riapertura dopo oltre quindici mesi, con la sola eccezione di due gare prima del secondo lockdown.
La testa conta anche più della condizione atletica e degli schemi. I playoff si motivano da soli, da caricare il giusto, senza esagerare
QUESTIONE DI TESTA
Cosenza, da esperto di spareggi playoff (“ne ho giocati una decina”) non ha dubbi su chi non vorrebbe affrontare. “Non vorrei le formazioni che si qualificano all’ultimo turno, le outsider che hanno già vinto conquistando un posto negli spareggi, che sono più libere. Se posso scegliere, preferisco sempre trovare una squadra forte, con tanta qualità, certo, ma anche con le stesse pressioni. E, spesso, anche lo stesso atteggiamento: gioca e, per questo, lascia giocare”.
Lo slittamento in avanti del calendario di sette giorni ha un punto a favore, “ci permette di recuperare e riportare in condizione tutti i giocatori che sono usciti dal covid. Da domani dovrebbero rientrare anche Corazza, Gazzi e Poppa“. C’è, però, anche un ‘contro’, “la lunga attesa: il rischio è perdere l’abitudine alla gara, solo le partite vere ti danno il ritmo, le amichevoli aiutano a tenere la condizione e lavorare sul gioco”. Cosa conta di più? “La testa, la capacità di tenere alta l’attenzione senza caricare troppo. I playoff sono partite che si motivano da sole“.