“Orgoglioso dello spirito della mia squadra”
Longo: "Io sono solo un ingranaggio e so di dover dare il 110 per cento"
SESTO SAN GIOVANNI – “Sono orgoglioso dei miei ragazzi. Dello spirito della squadra“. Moreno Longo non svelerà mai cosa ha detto alla squadra tra un tempo e l’altro – “preferisco che resti tutto all’interno dello spogliatoio” – però l’Alessandria ha cambiato faccia, gioco, atteggiamento e si è presa una vittoria fondamentale, quella che la porta attaccata al Como. “Il peso di questo successo? Alto, altissimo, soprattutto quando arriva in un momento così delicato della stagione. In un campo difficile, a quattro giornate dalla fine della stagione e contro una avversaria che ha bisogno di punti per salvarsi. Il tipo di gara che ci aspettava lo sapevamo bene e l’approccio è stato buono per l’atteggiamento, ma un po’ condizionato dal peso speciifico di questa partita (anche per il risultato di Como, che la squadra ben sapeva al fischio d’inizio, ndr)”. Risultato? “Noi ansiosi, frettolosi, non ci riusciva di essere puliti come al solito nelle giocate. Nel secondo tempo un’altra prestazione: i ragazzi sono tornati a fare ciò che è nelle loro qualità, giocare, proporre con lucidità soluzioni per mettere in difficoltà la Pro Sesto. Vantaggio meritato: al di là delle due reti annullate la sensazione è stata, fin da subito, di una pressione che potesse trasformarsi in gol da un momento all’altro. Poi equilibrio fino alla fine, perché la gara era molto importante anche per i nostro avversari”.
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Non vedevo l’ora di andare negli spogliatoi e aiutare i ragazzi a tirare fuori tutte le loro qualità. La tanta pressione ci ha dato un vantaggio meritato
LE RAGIONI DELLA SVOLTA
Lo ammette anche Longo, “l’intervallo è stato determinante. Non vedevo l’ora che arrivasse per dare una mano ai ragazzi a rientrare in campo con una lucidità diversa e sfruttare le loro caratteristiche. Bravi, tutti, a recepire i messaggi e a trasformarli nelle loro qualità. Nel primo tempo Pro Sesto messa in campo bene, ma noi, lo ribadisco, non eravamo puliti tecnicamente e abbiamo commesso anche qualche errore banale. La serenità con cui la squadra è scesa in campo nel secondo tempo, ha creato i presupposti per la vittoria“. Serenità: la parola che Casarini, alla vigilia di questa gara, in una intervista al Piccolo, ha indicato come essenziale nel suo cambiamento. Serenità che serve per costruire un successo pesante.
EUSEPI IN CORSA
La scelta di Corazza dall’inizio, come anticipato su questo sito, era legata alla settimana di lavoro differenziato di Eusepi. “Umberto ha fatto fatica a smaltire i carichi dell’ultima gara – conferma Longo- e ha ridotto i carichi di lavoro. Non poteva essere al 100 per cento. Corazza si sta allenando bene da un po’, in una condizione più che buona. Naturale dare a Simone una chance, che ha saputo sfruttare, perché ha fatto tanto lavoro per la squadra“.
CONTA L’ATTEGGIAMENTO
Un’Alessandria che, nel finale, va a fare pressing alto sul primo difensore della Pro Sesto è la sintesi della caparbietà e della voglia. “Lo spirito della squadra non è solo ciò di cui sono più orgoglioso, ma è la base su cui costruire. Casarini lo sta interpretando da giocatore forte, quale è, ma in questo momento ho 25 giocatori che vanno a lottare pallone su pallone. I ragazzi sanno che lo pretendo in ogni allenamento e in ogni partitella, la mentalità si costruisce giorno dopo giorno”.
I TANTI INGRANAGGI
Certo, in questa svolta, e nell’aver rigenerato molti protagonisti, il merito di Longo è grande. “I meriti sono di tutti: società, giocatori, allenatore. Io sono solo un ingranaggio di questo meccanismo e devo cercare di dare, io, per primo, il 110 per cento. Tutto deve ruotare insieme, serve sinergia, essere tutti dalla stessa parte, condividere, costruire insieme i presupposti. La coesione deve essere la base, se poi uniamo tifosi e stampa, possono nascere belle cose“. Il Como è sempre più vicino, braccato dai Grigi. “Ma il Como è ancora davanti noi, con una gara in meno, e noi dobbiamo continuare a marciare. Non abbiamo alternative. Io credo nei presupposti e i presupposti sono dare il massimo, tutti, perché questo accada”.
Grazie ai tifosi: hanno fatto percepire ai ragazzi cosa significa questa maglia. Ci hanno trasmesso appartenenza, energia, senso di responsabilità
LA PASSIONE CHE AIUTA
L’ingranaggio del tifo non ha mai smesso di girare e ieri è partito insieme alla squadra. “Ci hanno dato un input fondamentale, hanno fatto percepire ai ragazzi, a tutto l’ambiente, cosa c’è dietro questi colori e questa società. C’è una passione enorme, che trasmette senso di appartenenza, energia, responsabilità. Il calcio è dei tifosi, senza pubblico è uno spettacolo vuoto. Non vediamo l’ora di ritrovarli, anche allo stadio. Ci stanno dando una grossa mano”. E la vittoria è costuita tutti insieme, anche con i clacson, le bandiere, i cori e i fumogeni.