Il fotovoltaico del futuro: sotto i pannelli, more, ribes e mirtilli
La Coesione territoriale (con 33 comuni coinvolti) e i finanziamenti per le energie rinnovabili. Meno emissioni, più risparmio e agricoltura ?bio?. Nuovi investimenti per portare in pianura colture tipiche delle zone montane
Vi sarà chiaro il concetto di fotovoltaico, ma probabilmente quello di agrovoltaico un po’ meno. C’entrano sempre i pannelli solari: la differenza rispetto alla consuetudine è che questi non saranno più una iattura per il terreno che li ospita, di fatto compromesso o quasi, ma un’occasione per favorire coltivazioni anomale nella nostra zona, perché mirtilli, more, ribes e lamponi sono tipici di altri climi e altitudini.
Fra i numerosi progetti della Coesione territoriale (Alessandria è capofila di 33 comuni che guardano all’Europa da cui potrebbero ricevere centinaia di milioni di euro), c’è quello delle energie rinnovabili. Dunque, incentivazione del fotovoltaico, a patto che questo non gravi sui terreni.
Negli ultimi anni, per fortuna, i blocchi di cemento che fanno da base ai pannelli sono rimpiazzati da strutture più agili e meno impattanti. Il passo successivo sarà fare in modo che i pannelli (con la corretta gestione dell’energia e la regimazione idraulica) possano costituire una protezione per colture di nicchia. Che, dunque, avrebbero a disposizione un habitat idoneo, anche in pianura.
Ravazzi il “delegato”
«Stiamo lavorando con l’ente di ricerca Enea per predisporre test con esperti del settore» dice Gianni Ravazzi, il consigliere comunale alessandrino al quale il sindaco Cuttica ha delegato le iniziative della Coesione. In fatto di energie rinnovabili, il fotovoltaico resta centrale. L’idea è quella di finanziare sia grossi impianti accanto a zone energivore (come le industrie), sia strutture ridotte, per uso domestico. Decisive anche le “batterie di accumulo” per conservare l’energia da utilizzare nei periodi dell’anno meno soleggiati.