“La squadra viene prima di tutto”
Longo: "Rigori evitabili, la cura dei particolari fa la differenza". Bruccini? "Ci aspettiamo questo da lui"
ALESSANDRIA – Li voleva feroci, lucidi (e glielo ha urlato) compatti. Li ha avuti: i Grigi che, adesso, sono al secondo posto da soli (Pro Vercelli e battuta a Livorno, anche il Renate sconfitto dalla Gioana), a 3 punti dal Como, sono squadra che assomiglia sempre di più a quella che Moreno Longo ha in testa. Ancora migliorabile – “i due rigori nascono da situazioni evitabili” – ma sempre più a immagine del suo allenatore. Una squadra che va sotto dopo 8 minuti, “dopo aver aggredito bene la gara e creato un paio di occasioni per sbloccare”, e reagisce, “la reazione non scontata, ma importante. In meno di 30 minuti la partita ha incominciato a viaggiare su un altro binario”.
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La gloria personale porta da nesuna parte: gli individualismi negano la coralità, che è indispensabile
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CURARE I DETTAGLI
Soddisfatto, ma anche un po’ arrabbiato, e fa bene a dirlo, per i due episodi, gli unici, in cui la Lucchese è stata pericolosa e ha segnato. “Due ingenuità. Una squadra come la nostra deve pretendere anche la cura del dettaglio, perché – insiste Longo – quando il livello si alza, i particolari possono fare la differenza. In tutte e due le azioni si doveva lavorare meglio: nel primo abbiamo gestito male una seconda palla e nell’inserimento di Nannelli, non abbiamo né seguito, né lasciato oltre. Il secondo nasce da un disimpegno un po’ leggero, qualche minuto prima, di Di Gennaro. Poi, nell’uno contro uno, il rigore può venire fuori, ma si deve intervenire a monte e mai abbassare intensità e peso specifico“.
Anche giocare sempre di squadra fa la differenza, e il tecnico lo ha ricordato, ad esempio, ad Eusepi, alla ricerca del sigillo personale. “Sul 4-1 l’errore da evitare era andare a cercare gloria personale, che porta da nessuna parte. Per qualche frangente abbiamo perso quella coralità che ci aveva permesso di avere un vantaggio così largo. Insisteremo anche su questo: sono convinto che, lavorando insieme, le occasioni sarebbero state ancora più numerose. Il rischio è snaturare la preparazione e, invece, mettiamoci bene in testa che la squadra viene prima di tutto. Prima dei singoli“.
LA CONVINZIONE, PIU’ DEL TRIDENTE
Nell’Alessandria che scala la classifica quanto conta il tridente in attacco? “La trasformazione è iniziata già contro il Renate e, allora, avevamo dentro ancora due attaccanti. A fare la differenza è la convinzione in ciò che si fa. Soprattutto come si fanno le cose. Per questo considero importante anche la gara con l’Albinoleffe: avanti di un gol e con l’uomo in più, la nostra costruzione era anche discreta, ma senza quel nerbo finale per chiudere il risultato. Dopo il loro pareggio, in dieci minuti abbiamo creato nove palle gol. I miei giocatori devono avere ben in testa che la differenza la fa, sempre, il modo in cui si gioca”. Però la svolta c’è, è innegabile. “E’ vero, nelle ultime gare vedo più ferocia, più cattiveria negli ultimi 20 – 25 metri e questo ci permette di essere più incisivi. Questo mi auguro, voglio, che continui il più a lungo possibile”.
LE PRIME VOLTE
La gara delle ‘prime volte’. Soprattutto la miglior prestazione di Bruccini, che ha cercato e trovato il gol della ‘liberazione’. “Questo ci aspettiamo da lui. Ora deve continuare, perché una volta trovata questa condizione psico – fisica, deve spostarci gli equilibri in termini positivi, aggiungendo personalità e spessore. Mi auguro che, per Mirko, sia l’inizio di un percorso importante con questa maglia”.
Anche la prima volta da titolare, dopo molti mesi, per Macchioni: un po’ di fatica iniziale, ma più sicurezza con il passare dei minuti. “Non è mai facile farsi trovare pronti, in un momento così delicato e importante, per un ragazzo così giovane. Mettiamo come base le indicazioni positive, consapevoli che ha margini di miglioramento notevoli: gli chiederò di insistere sulla personalità e coraggio, deve lavorare con fiducia, perché i mezzi a disposizione ci sono“