“Oltre 600mila euro di consulenze e sponsorizzazioni nel 2020”
Le critiche della minoranza ai vertici del gruppo Amag
ALESSANDRIA – Una commissione bilancio ‘shock’ quella di ieri (durata oltre 4 ore): prima l’annuncio della ricerca per Alegas di un partner finanziario da parte del vicesindaco di Palazzo Rosso, Davide Buzzi Langhi, poi lo scontro tra i vertici del gruppo Amag (Paolo Arrobbio e Adelio Ferrari, rispettivamente presidente e amministratore delegato) e alcuni consiglieri di minoranza, col Partito Democratico in testa.
Il quadro della situazione viene fatto da Arrobbio: “Dati e risultati delle diverse business unit del gruppo abbastanza buoni, considerando come abbiamo trovato l’azienda. Alcune completamente squilibrate, con crediti che si portano avanti da anni”.
Così Amag Reti Idriche chiude con un utile di 1 milione 643 mila euro “ma aveva 7 milioni di debiti coi fornitori, ogni giorno arrivavano due o tre ingiunzioni di pagamento. Abbiamo pagato 5 milioni di debiti pregressi e così oggi le banche (Intesa S. Paolo è quella che ha appoggiato l’operazione dei 25 milioni per investimenti sulla rete idrica alessandrina, ndr) sono tornate a darci fiducia”.
E poi c’è Amag Ambiente: “113 mila euro di utile. Ma qui il problema sono i mezzi su cui lavorano i dipendenti. Due su quattro sono sempre in officina. E forse se a suo tempo si fossero acquistati mezzi nuovi e non usati forse oggi non saremmo in questa condizione, in più pagando 500 mila euro l’anno” ha aggiunto Arrobbio. Un’azienda che non gode di buona visibilità “tanto è vero che avendo come unico fornitore il Comune, gli istituti bancari nemmeno ci concedono finanziamenti”.
Poi c’è il fiore all’occhiello, Amag Reti Gas: “qui se solo si fosse investito diversamente, a quest’ora c’erano 20 milioni di ritorno con il vettoriamento del gas che passa in tubazione”. E poi c’è Alegas che chiude con 177 mila euro di utile “ma prima dell’accantonamento crediti che la porta a 1 milione e mezzo di perdita, con copertura oggi di quelli del 2011 (mentre lo scorso anno si erano coperti quelli del 2010)”. E in tutto ciò “il ricavo in bolletta, sul gas, è del 22%. Il resto sono tasse”.
LE CRITICHE
Con questo quadro economico, dopo che per prima la presidente della commissione Bilancio (Vittoria Oneto- Pd) aveva chiesto di dare dettagli sull’operazione Alegas e anche sulle azioni future del gruppo Amag, insomma di quello che sarà lo sviluppo dell’azienda e la strada che si vuole percorrere guardando in avanti, la polemica è scoppiata con facilità.
“Il gruppo Amag Spa chiude con 51 mila euro di utili, ma se ne spendono 600 mila tra consulenze e sponsorizzazioni solo nel 2020, in sei mesi (visto il Covid) anche a soggetti come palestre che sono state per lo più chiuse. Boh…” è stato il primo intervento del consigliere (e ex assessore al Bilancio della giunta Rossa) Giorgio Abonante. Che su questo tema, legato alla ditta coinvolta anche nel progetto di biogas di Valmadonna, ha presentato anche un’interpellanza.
Poi “sul project financing della Smart City non ci dite nulla e venite ad annunciare una strategia (quella su Alegas) senza nemmeno una discussione precedente, ma dopo che l’annuncio è già stato dato ai giornalisti. Nessun dettaglio, solo che ci si affiderà ad esperti e professionisti del settore per consulenze. C’era già uno studio per la ricerca di un partner finanziario: a questo punto potevate usare quello ed evitare di spendere altre risorse”.
Qualche bacchettata è arrivata anche dall’ex sindaco Rita Rossa: “se Amag Ambiente si trova in difficoltà e lavora su mezzi usati è perché allora non c’erano possibilità d’investimento diverse, visto che non veniva girata nemmeno la Tari all’azienda dall’allora giunta Fabbio (centrodestra)”.