“Prima di tutto c’è l’Alessandria”
Longo: "Dobbiamo avere sempre la ferocia, la rabbia e la voglia dimostrate dopo il pareggio dell'Albinoleffe"
ALESSANDRIA – La miglior Alessandria del girone di ritorno. Dunque, la migliore della gestione Longo. Vittoria meritata, e partita da chiudere prima: su questo il tecnico è (giustamente) intransigente. “La stessa ferocia, la stessa intensità che ho visto dopo il pareggio dell’Albinoleffe dobbiamo averla sempre: ecco perché questa gara, oltre a tre punti pesantissimi, ci lascia tanto su cui lavorare. La rabbia che ho visto nei miei giocatori, la voglia di prendersi questo risultato ci deve accompagnare dall’inizio alla fine. E’ un percorso che la squadra deve fare per metabolizzare dinamiche e gestire meglio i 90 minuti”.
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PAROLA D’ORDINE: FIDUCIA
Anche stimolata con le parole. Una su tutte, quel “fiducia, fiducia, fiducia” che Longo ha ripetuto come un mantra, dopo la rete di Giorgione alla mezzora della ripresa. Per spazzare via dalla testa dei giocatori la paura di un verdetto diverso da quello legittimo e voluto. “La squadra non deve mai farsi portare fuori da un singolo episodio, come poteva essere il pareggio degli ospiti. Voglio che lavori per 95 minuti per la sua identità e il suo obiettivo: nessun fatto che avviene in campo può minare l’autostima. L’autostima bisogna averla sempre, perché aiuta a dare il massimo. E noi, tutti, abbiamo l’obbligo di rendere al 110 per cento. Le gare si possono vincere, ma anche perdere, ci possono essere fatti che le condizionano, ma quello che non deve mai mancare è il piglio, da combattente forte, agguerrita, cattiva, che non molla mai”.
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L’autostima aiuta a dare il massimo, la squadra non deve mai farsi portare fuori dalla gara da un singolo episodio negativo
RESPONSABILITA’ DA PRENDERE
Condizione in crescendo, nonostante le tre gare in sei giorni. E, finalmente,la richiesta di Longo esaudita: si può segnare (e vincere) anche tirando da fuori. “Finalmente i ragazzi mi hanno accontentato: sono stati bravissimi perché si sono presi la responsabilità di provare la conclusione negli ultimi 25 metri, che hanno nel loro potenziale. Quei 25 metri sono fatti anche per poter sbagliare, ma preferisco un giocatore che sbaglia, ma osa, rispetto a chi non ci prova. Non vado d’accordo con chi mi dà la sensazione di farsi venire il ‘braccino’. Ci sono zone del campo dove è giusto anche giocare semplice e altre in cui, invece, lo ribadisco, bisogna assumersi le responsabilità”.
VOLARE BASSO
Nove punti in fila sono un trampolino di lancio. Cambierà, da martedì, l’approccio al lavoro? “Assolutamente no. Anzi, ci deve essere solo continuità. Nel nostro vocabolario quotidiano deve regnare la parola “equilibrio”, sia quando tutto va bene, sia quando ci sono problemi. Esaltarsi o deprimersi non deve far parte di noi, i campionati sono lunghi e noi dobbiamo lavorare esclusivamente sulle nostre qualità e sulla nostra crescita. Voliamo bassi e lavoriamo duro: vittorie come quella con l’Albinoleffe ci devono far assaporare il bello del successo“.
L’atteggiamento giusto è quello di chi sa essere determinante per una gara intera, ma anche per un piccolo scampo
Bruccini in regia è una opzione in più che convince? “Non è la prima volta che lo utilizzo in quella posizione, perché Mirko conosce le dinamiche del gioco e ha ottime letture: sa stare in campo e, quindi, può collocarsi davanti alla difesa, fare la mezzala nel centrocampo o, anche, giocare a due. Sono molto soddisfatto per come è entrato lui, ma anche Casarini, Corazza e Stanco, con l’atteggiamento di chi, anche per uno scampolo, si fa trovare pronto e sa essere determinante nell’andare a vincere la partita”.
COMPATTI E FELICI
Una panchina che, alla rete di Di Gennaro, si è catapultata in campo, in blocco, trascinata in un abbraccio collettivo. Segno di grande compettezza. “Segno fondamentale. Come è fondamentale capire che, prima di tutto, viene l’Alessandria. I miei giocatori sanno che le opportunità ci sono e ci saranno per tutti. Bisogna meritarsele e bisogna dare la disponibilità totale per conquistare un obiettivo, che lo si faccia per una manciata di minuti o per più tempo. La settimana è il momento in cui i giocatori mi mettono in difficoltà e mi dimostrano di avere una condizione migliore di altri, rivendicando l’opportunità di giocare”
CUORE GRIGIO
Con l’Albinoleffe la vittoria del cuore? “Di tanto cuore, ed è un aspetto molto importante. Questo successo è ancora più bello perché cercato con tutte le forze e con tutte le energie: è un atteggiamento che alla lunga paga. Poteva anche non arrivare il risultato pieno, penso a quello che è successo nella gara con la Giana, con tre traverse colpite e un rigore, ma perseverando e continuando a lavorare con questa fame le soddisfazioni non possono non arrivare. Io vedo un’Alessandria che sta crescendo, che sta mettendo dentro una compattezza solida, ripagata dai risultati. Non faccio calcoli, non li devono fare i ragazzi: dobbiamo solo concentrarci su noi stessi e allungare questo trend positivo, con lo stesso impegno”.