Golden Globe 2021: tutti i vincitori
Un Golden Globe ha omaggiato anche l?Italia, grazie alla canzone Io sì (Seen) di Diane Warren, Laura Pausini e Niccolò Agliardi per ?La vita davanti a sé?, film di Edoardo Ponti interpretato dalla madre Sofia Loren
CINEMA – Pochi giorni fa – il 28 febbraio – si è svolta la cerimonia relativa all’assegnazione dei Golden Globe Awards – premio assegnato dall’Associazione della Stampa Straniera a Hollywood, tradizionalmente considerato l’anticamera dell’Oscar: l’evento è stato trasmesso in diretta dalla rete americana NBC, con i candidati collegati dalle loro abitazioni e le due oramai storiche presentatrici che dialogavano l’una (Tina Fey) da New York, l’altra (Amy Poehler) da Beverly Hills.
La pellicola vincitrice nella categoria Miglior Film Drammatico e Miglior Regista è stata “Nomadland” di Chloé Zaho, che aveva già vinto il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia lo scorso settembre, tratta dall’omonimo romanzo di Jessica Bruder.
La vicenda raccontata è quella della sessantenne Fern (un’altra interpretazione straordinaria dell’attrice statunitense Frances McDormand dopo “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” di Martin McDonagh, per cui è stata premiata nel 2018 con un Golden Globe e un Oscar come miglior attrice), che in seguito alla morte del marito e alla perdita del lavoro sceglie di condurre una vita nomade, attraversando l’America su di un camper. “Nomadland” verrà distribuito in Italia dalla piattaforma Disney+ il 30 aprile 2021.
Nella categoria Migliore Commedia ha vinto “Borat – Seguito di film cinema” di Jason Woliner (disponibile su Prime Video), secondo capitolo della saga con al centro il giornalista kazako Borat Sagdiyev, ideato e interpretato dall’attore inglese Sacha Baron Cohen, che con questo film ha vinto anche il premio per il Miglior Attore; il Golden Globe per la Migliore Sceneggiatura è andato, invece, a Il processo ai Chicago 7” di Aaron Sorkin, di cui è protagonista lo stesso Baron Cohen.
Il premio come Miglior Attore in un film drammatico è stato assegnato postumo all’attore afroamericano Chadwick Boseman (scomparso a soli 43 anni nell’agosto 2020, a causa di un male incurabile) per “Ma’ Rainey’s Black Bottom” di George C. Wolfe (fruibile su Netflix), che esplora una giornata della band di Ma’ Rainey – celebre cantante blues degli anni 20’ – interpretata da Viola Davis.
Il premio come Migliore Attrice in un film drammatico ha valorizzato l’interpretazione della cantante Andra Day in “The United States vs. Billie Holiday”, scritto dal Premio Pulitzer Suzan-Lori Parks e diretto da Lee Daniels: la storia dello scontro politico tra il governo federale statunitense e un’autentica leggenda della musica jazz.
La vincitrice nella categoria Migliore Attrice in una commedia è stata Rosamund Pike con “I care a Lot” di J Blakeson. Premiati anche Daniel Kaluuya (“Get Out”, “Black Panther”) per “Judas and the Black Messiah” di Shaka King, che ripercorre la biografia di Fred Hampton, leader delle Black Panther, e Jodie Foster per “The Mauritanian” di Kevin McDonald, dalle memorie di Mohamedou Ould Salahi, recluso per quattordici anni senza prova alcuna di colpevolezza a Guantanamo.
Il vincitore del Miglior Film Straniero è stato “Minari”, storia familiare del regista coreano Lee Isaac Chung, mentre i premi per il Miglior Film d’Animazione e la Migliore Colonna sonora hanno laureato “Soul” di Pete Docter e Kemp Powers.
Nella categoria serie Tv la piattaforma Netflix ha ancora una volta sbaragliato ogni concorrenza con la quarta stagione di “The Crown” (Migliore Serie Drammatica e miglior attori, da Josh O’Connor a Emma Corrin e Gillian Anderson).
La miniserie “La regina degli scacchi” è stata premiata come Migliore miniserie e per la Migliore Attrice in una miniserie (Anya Taylor-Joy). Infine, ‘last but not least’, un Golden Globe ha omaggiato anche l’Italia, grazie alla canzone Io sì (Seen) di Diane Warren, Laura Pausini e Niccolò Agliardi per “La vita davanti a sé”, film di Edoardo Ponti interpretato dalla madre Sofia Loren: dal romanzo omonimo di Romain Gary, la storia dell’amicizia tra Rosa, ex prostituta sopravvissuta all’Olocausto e Momò, piccolo orfano senegalese.
«Ci sono fortune che ti osservano per anni, ti spiano da lontano e ti collaudano lentamente», ha commentato Niccolò Agliardi. «Quando questa notte, alle quattro, Laura Pausini mi ha scritto: “Abbiamo vinto”, ho avuto l’impressione che una di quelle fortune avesse scelto noi. Poi ho pensato all’impegno, alla costanza, alla disciplina, alla fiducia, all’alleanza e a tutto l’amore che in questi anni abbiamo messo nel nostro lavoro e mi sono sentito orgoglioso per aver dimostrato alla fortuna
che valeva la pena fidarsi di noi».