Lega-Rita Rossa, duro botta e risposta
Polemiche su alcune frasi pronunciate in consiglio comunale
ALESSANDRIA – “Il consigliere Rita Rossa ha offeso in modo volgare e gratuito tutti gli operatori dell’Ospedale di Alessandria e della sanità nel suo insieme: si scusi immediatamente, e adotti d’ora in poi in aula un linguaggio più consono e rispettoso”: il gruppo consiliare della Lega a Palazzo Rosso, dopo il consiglio comunale di mercoledì sera, reagisce con fermezza alle parole dell’ex sindaco, che intervenendo nell’ambito della discussione sull’ordine del giorno a sostegno delle Linee di Indirizzo della Regione Piemonte riguardo alla Ru486, la pillola per l’aborto, ha detto testualmente “In ospedale ti trattano come una merda”, e poi, sollecitata al rispetto degli operatori sanitari alessandrini, ha allargato il tiro “Sto parlando in generale”.
“Il gruppo consiliare alessandrino della Lega – si legge in una nota – è consapevole che sul tema dell’aborto, della modalità di somministrazione della pillola Ru486 e degli aiuti alle donne esistono sensibilità e posizioni diverse, tutte degne di valutazione e rispetto. Quel che è invece inaccettabile è insultare gratuitamente, come ha fatto mercoledì sera il consigliere Rita Rossa, medici e paramedici delle strutture ospedaliere, alessandrine e non, peraltro proprio in una fase di emergenza che, da un anno a questa parte, li vede protagonisti in trincea al servizio della comunità, senza risparmio di energie e a rischio persino della propria salute. Un atteggiamento inqualificabile e insulti senza senso dai quali la Lega si augura che anche il centrosinistra alessandrino prenda immediatamente le distanze”.
LA RISPOSTA DI RITA ROSSA
A stretto giro di posta, la risposta dell’ex primo cittadino: “Leggo in un comunicato ufficiale del Gruppo della Lega Nord e in una nota del Presidente del Consiglio Locci attacchi strumentali, e non corrispondenti al vero, rivolti ad un passaggio del mio intervento a proposito della mozione contro le linee guida del Ministero della Salute per la distribuzione della pillola Ru-486, nei consultori, presentata in Consiglio Comunale dallo stesso Locci ed appoggiata dall’assessora Lumiera. Pur avendo usato un termine parecchio forte, espresso in un contesto particolare e in un ragionamento generale, in nessun modo ho fatto riferimento al personale del nostro ospedale. Come sempre si tende a reinterpretare le altrui parole per buttarla in polemica, per spostare il confronto attaccando mia persona”.
L’esponente del Pd rileva anche che “in nessun passaggio ho fatto riferimento al nostro ospedale cittadino né tantomeno al personale medico e sanitario che vi opera. I miei rilievi erano volti a tutelare la libera scelta delle donne che proprio nelle parole di Locci, e di chi ha appoggiato quel testo e quella posizione, vengono non solo messe in discussione ma bollate come moralmente inopportune. Ho fatto riferimento a storie di dolore di donne che proprio in alcune strutture ospedaliere sono state trattate come colpevoli. Sono storie e situazione che in tanti anni di lotte sono state portate ad esempio di un atteggiamento sbagliato e teso a colpevolizzare la scelta di una donna che interrompe una gravidanza”.
“Io stessa – conclude – ho partecipato, sin da ragazza, alle battaglie di tante donne, fra queste anche operatrici sanitarie e medici, e di tanti uomini per migliorare e bandire questo pregiudizio e le modalità di colpevolizzazione delle donne. Decenni fa questa battaglia ha portato risultati positivi nel reparto di ginecologia e ostetricia del nostro ospedale ma non altrettanto si può dire per altre realtà nel nostro Paese. Ciò che spiace è constatare come per la Lega sia tutto strumentale e finalizzato al puro consenso elettorale giacché ho spiegato chiaramente che quanto ho detto non faceva riferimento ai nostri medici e al nostro personale. Piuttosto rispondano della rappresentazione dei Consultori che hanno dato, definendoli luoghi insicuri, inadatti e privi di competenze. Nei consultori lavorano medici competenti e attenti, operatrici ed operatori preparati e disponibili, sono strutture gratuite che andrebbero sostenute e incentivate con maggiori fondi. Rispondano del moralismo peloso che usano quando si parla del corpo delle donne trattate come esseri deboli e poco avvedute”.
Rossa chiede che “la Lega cominci a occuparsi della città, a destinare risorse per garantire l’accesso agevolato ai servizi, finanzi politiche sociali adeguate ai bisogni delle persone, abbassi le rette degli asili nido, renda la città migliore e più vivibile, sostenga concretamente le donne che fanno impresa, crei posti di lavoro e si occupi del disagio. Non perdano tempo la Lega, e Locci, a stravolgere il senso delle parole dei miei interventi. Piuttosto non ho registrato altrettanta indignazione e pari zelo nel prendere le distanze dagli insulti sessisti che recentemente un loro sodale, pagato con soldi pubblici, Bernardino Bosio, ha rivolto alla ex ministra Azzolina. Parole volgari da cui nessuno di loro ha preso le distanze. Al nostro Ospedale, alle strutture sanitarie della nostra città e della nostra provincia, al personale medico, sanitario e socio-assistenziale il mio personale plauso e il mio grazie per l’impegno e la professionalità, in particolare di questo anno di pandemia”.