Biodigestore, il Tar respinge il ricorso: non si farà
Bocciata la richiesta di sospensiva presentata dalla Castellazzo Bormida Biometano - Società agricola Srl
CASTELLAZZO – Nessuna sospensiva del provvedimento di diniego della realizzazione del biodigestore a Castellazzo, in strada Trinità da Lungi. Il progetto incassa il terzo ‘no’, dal Tar, che avrebbe potuto riaprire l’istruttoria sull’impianto a biometano respinto per due volte dalla Provincia. Proprio contro l’amministrazione provinciale, la Castellazzo Bormida Biometano – Società agricola Srl aveva presentato ricorso, allo scadere dei 60 giorni previsti, esaminato dal Tribunale amministrativo regionale, presidente Carlo Testori.
In giudizio si sono costituiti – per meglio tutelare la salute dei concittadini – i Comuni di Castellazzo e Casal Cermelli, rappresentati dall’avvocata Sabrina Molinar Min, i Ministeri per i beni e le attività culturali e per lo sviluppo economico, rappresentati dall’Avvocatura distrettuale di Torino, la signora Gemma Testore, proprietaria della pieve romanica della Trinità da Lungi e, naturalmente, la Provincia, in giudizio con gli avvocati Alberto Vella, Paola Terzano e Desirée Fortuna.
La società proponente chiedeva l’annullamento della determina del 17 novembre 2020 e, in via incidentale, la sospensione. Domanda respinta dal Tar. motivando, fra l’altro, che “il decreto legislativo 152/2006 in tema di raccolta differenziata di rifiuti urbani destinati al riciclaggio e al recupero ammette sì la libera circolazione sul territorio nazionale, ma esprime, al contempo, il favore per il principio di prossimità agli impianti di recupero”. Che, in questo caso specifico, non esiste, perché i rifiuti sarebbero arrivati da altre regioni.