Una pesante bocciatura. Di tutti
Rubin regala un rigore che rivitalizza il Novara. Si salvano in due
NOVARA – Se gli esterni non ci sono, o sono pochi, forse sarebbe meglio pensare a un modulo diverso. Perché se è vero che l’Alessandria è stata costruita in estate, e ‘rimodellata a gennaio, per il 3-5-2, non è una eresia cambiare, anche solo per una gara, se c’è una emergenza. La prestazione di oggi è pessima nella quasi totalità: si salvano Pisseri e Frediani, con una striminzita sufficienza. Il resto è buio totale, e tre degli interpreti scelti dall’inizio sono freschi di rinnovo. A proposito: perché affrettarsi a prolungare in un momento in cui l’unica pressione dovrebbe essere giocarsi il posto, e il futuro, sul campo? Anche la risposta a questo quesito è importante e cruciale.
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PISSERI – Bersagliato: ci prova, anche questa volta, a fare il suo, e certo neppure lui aveva forse messo in cantiere, alla vigilia, tanto lavoro. Non impeccabile sul vantaggio novarese (anche se è la difesa a lasciare libero Lanini), sul rigore Schiavi batte benissimo. Un paio di interventi, deve anche uscire dall’area e colpire di testa per evitare rischi maggiori: 6
PRESTIA – Rallentato: dalla sua parte, nel primo tempo, il Novara sale di più e lui palesa qualche incertezza di troppo. Ma è nella ripresa, da centrale, che soffre di più e abbassa il ritmo. Fa spesso un passo in avanti e uno indietro, ma timoroso e lento, ome non è da lui: 5.5
COSENZA – Incerto: arriva spesso un un attimo di ritardo, concedendo spazi ai giocatori più offensivi, su cui fatica, perché non trova il ritmo, per recuperare e spesso li lascia andare. Dopo un prolungamento di contratto avrebbe dovuto mangiarsi gli avversari per dimostrare di meritarlo, invece sono loro a mangiarsi lui: 5
BELLODI – (dal 9’st) Opaco: non sbavature, ma solo ordinaria amministrazione, senza guizzi e, anzi, con qualche timore: 5.5
SINI – Fermo: sull’azione del vantaggio novarese, si perde Lanini e quando lo rivede è troppo tardi per una marcatura efficace. A volte l’impressione è che la palla gli scotti. Non basta una punizione ben battuta per salvare la prestazione: 5
PARODI – Sprecone: dilapida energie a inseguire Panico, che quasi sempre lo salta, in fase difensiva il contributo è minimo, nella costruzione idem come sopra. Un solo cross decente, davvero pochino: 5
BRUCCINI – Scialbo: che faccia la mezzala o che, come per buona parte della ripresa, gochi più al centro, il risultato non cambia: è poca cosa. Se la sua intenzione era rimettersi in gioco nell’Alessandria, è rimasta solo nei pensieri e non nei fatti. Impegna Lanni con un colpo di testa, l’unica cosa buona: 5
GIORNO – Impalpabile: il regista, solitamente, è colui che costruisce, non che si lascia sfilare i palloni davanti, oppure li perde azionando la manovra avversaria. Poco senso della posizione e capacità a dettare i tempi: 5
CASARINI – (dal 9’st) Assente: dovrebbe alzare il livello qualitativo, ma anche questa volta delude. E’ la quarta opportunità che Longo gli concede e continua a sprecarle. Come le rare occasioni per cambiare il punteggio e anche questa sta diventando una (pessima) abitudine: 5
CHIARELLO – Smarrito: determinato, ma alla lunga è molta apparenza e poca sostanza, con rarissime giocate tra le linee e l’unica conclusione, che Lanni respinge. Molti, troppi duelli persi: 5.5
DI QUINZIO – (dal 9’st) Scialbo: il cambio di passo, il baricentro più alto, gli inserimenti. Nulla di questo, che è lecito attendersi dall’ex Pisa, si vede. Anzi, proprio nulla si vede: 5
RUBIN – Ingenuo: da nessuno si può accettare un errore come quello commesso nell’azione del rigore. Meno che mani da uno che ha esperienza da vendere e non la usa. Sarebbe bastato lasciar sfilar Corsinelli verso il fondo, non improvvisare un intervento goffo e inutile: 5
FREDIANI – (dal 21’st) Motivato: va a fare l’esterno, che non è proprio il suo ruolo, ma almeno nell’uno contro uno ha l’approccio giusto e a sinistra almeno si sale. Sbaglia anche qualche pallone, ma ha più vivacità lui in 25 minuti che la maggioranza dei compagni sommati insieme: 6
CORAZZA – Inconsistente: poche, pochissime giocate elementari. Quasi invisibile nel primo tempo, anche perché palloni gliene arrivano davvero pochi, nella ripresa abbozza qualche guizzo, ma senza mai incidere: 5
STANCO – (dal 31’st) Volenteroso: almeno prova a fare quello che sa, cioè la prima punta, e qualche pallone in più di testa lo prende, ma l’unico colpo di testa è sul fondo: ng
ARRIGHINI – Limitato: non dagli avversari, perché è l’unico che si nota nella mezzora di nulla assoluto del primo tempo e il pareggio è un insieme di malizia e qualità balistiche. Peccato che rovini una prova anche sufficiente con una reazione senza senso, nel momento in cui la squadra sta provando almeno a recuperare il risultato: 5