Spezia, cinque anni dopo: la notte delle meraviglie
La doppietta di Bocalon sotto una curva impazzita: l'orgoglio di tutto il popolo grigio
ALESSANDRIA – Una notte così resterà, per sempre, nella memoria e nel cuore di tutti. La notte del 18 gennaio 2016: cinque anni fa esatti, lo scenario è il ‘Picco’, lo stadio dello Spezia, teatro di tante battaglie. Quella sera è, semplicemente, la scena di una favola, in cui la principessa arriva da Alessandria, gioca in Lega Pro e prova a regalarsi un’altra tappa del sogno.
E ci riesce. “Clamoroso al Picco” potrebbe essere il titolo: 26 pullman strapieni di tifosi, una cornice di pubblico da brividi, emozioni fino alle lacrime. Segna Calaiò, dal dischetto, dopo 20′, e fino all’83’ gli spezzini, nemici storici, hanno in mano il biglietto per la semifinale di Tim Cup.
Poi, in sette minuti, tutto cambia: al 38′ della ripresa Riccardo Bocalon sfrutta una indecsione dei centrali spezini e manda la palla alle spalle del portiere. Supplementari? No, perché al 45′ ancora Bocalon salta più alto, quasi fino alle stelle, e schiaccia in rete il 2-1.
Poi i secondi scorrono lentissimi e il triplice fischio libera una festa di cui ognuno riesce a raccontare anche i più piccoli dettagli. Non è semplicemente “una formazione di C” a fare l’impresa: è l’Alessandria, che non è una squadra come le altre, è un patrimonio di una città, e di un territorio, che ritrova l’orgoglio. Succede anche il miracolo: gli spezzini applaudono mentre i Grigi, vestiti di rosso, lanciano al cielo il presidente Luca Di Masi. Poi tutti al Moccagatta di nuovo illuminato, dove gli abbracci, che tanto ci mancano, sono collettivi, corali, appassionati
Sono passati cinque anni, quella notte durerà per sempre.