«Io ho un compagno da 30 anni Non siamo sposati: vietato andare da lui»
«In questo 2020 ci siamo visti una volta sola: avevo prenotato il volo per il giorno della Vigilia, ma senza il matrimonio non ci si può spostare...»
«Ho un compagno da trent’anni che vive in Francia. Nel 2020 ci siamo visti una sola volta, quando sono arrivata giusto in tempo per il funerale di sua madre la scorsa estate. Nei mesi successivi, però, ha perso un caro amico, altro paziente oncologico, e un ottimo lavoro a pochi anni dalla pensione. E io, nonostante abbia un volo prenotato per la vigilia di Natale, non potrò raggiungerlo perché non siamo sposati. Siamo nel 2020 o nel 1300?»: l’amara considerazione è dell’alessandrina Floriana Deamici, alla quale l’emergenza sanitaria ha stravolto completamente l’esistenza.
Fermo anche il lavoro
«Sono un’insegnante di danza – racconta – Da mesi non lavoro neppure, perché siamo stati tra i primi chiudere e verosimilmente, anche guardando come stanno andando avanti le cose, saremo tra gli ultimi a riaprire. In tutto ciò, come detto, non potrò rivedere il mio compagno, che abita nelle campagne a nord di Parigi, sebbene fin da ottobre mi sia premurata di prenotare l’aereo da Milano Malpensa per il pomeriggio del 24 dicembre. Un giorno in cui credo ci saranno, se potessi andare, ben poche persone oltre alla sottoscritta. Che avrebbe avuto pure il volo di ritorno fissato per il 3 gennaio, con qualche giorno d’anticipo rispetto alla sperata apertura delle scuole in modo da avere il tempo necessario per effettuare il tampone. Ma non sarà così».
«Perché con l’anello sì?»
Le disposizioni anti-contagio, infatti, sono rigide. E presumibilmente in quel periodo saranno in vigore norme specifiche per evitare proprio gli spostamenti tra regioni e tra Paesi… «Io ero tra coloro che hanno manifestato di fronte alla Prefettura di Alessandria insieme agli altri gestori e responsabili di strutture e attività sportive – ricorda la Deamici – Erano state portate avanti proposte specifiche per il nostro mondo, ma ciò che mi impedirà di stare insieme alla persona che è con me da trent’anni va oltre questo. È assurdo – aggiunge – che se fossi stata sposata avrei potuto viaggiare e prendere qualsiasi tipo di mezzo e, tra virgolette, “rischiare” e senza l’anello al dito, invece, no».
Anche perché non andrebbe a fare la turista… «Il trasferimento dal Piemonte alla Lombardia – regione in cui, per soli 700 metri, si trova Malpensa – e il varco della frontiera sono concessi soltanto per motivi di lavoro, salute o in caso di doppia residenza. Eppure la logica, guardando le folle già in giro per negozi, suggerirebbe di imporre limiti diversi, come ad esempio l’obbligo di utilizzo di un mezzo privato verso e da l’aeroporto, l’impossibilità di prenotare hotel, l’obbligo di screening in partenza e in arrivo… Purtroppo l’unica discriminante è un contratto di matrimonio».