“Avviso di garanzia per Molinari”
Il parlamentare nel mirino per "falsificazione" di una lista elettorale a Moncalieri
ALESSANDRIA – Mentre il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, è in diretta su Retequattro alla trasmissione “Stasera Italia”, sul web rimbalza la notizia di un avviso di garanzia nei suoi confronti per fatti inerenti le elezioni comunali di Moncalieri, in provincia di Torino. Il parlamentare alessandrino sarebbe interessato in quanto plenipotenziario della Lega in Piemonte. Con lui sarebbero coinvolti altri due deputati, Paolo Zangrillo, segretario regionale di Forza Italia, e Alessandro Benvenuto, responsabile della Lega per la provincia di Torino.
“Il Piccolo” ha contattato i collaboratori di Molinari, che si occupano di comunicazione, che si riserveranno un intervento, evidentemente quando la diretta televisiva sarà conclusa.
Intanto, secondo quanto evidenziato dal sito web del Corriere della Sera, “l’inchiesta (…) sarebbe partita da un esposto dei Radicali italiani. Alla viglia delle elezioni comunali di Moncalieri, uno dei candidati nella lista della Lega, Stefano Zacà, ex di Forza Italia, sarebbe stato escluso, cancellandone a penna il nome dall’elenco dei candidati, sui moduli di raccolta firme, dopo che le stesse firme erano state raccolte. Una richiesta, sempre secondo la ricostruzione della Procura, che sarebbe arrivata al leader piemontese della Lega Riccardo Molinari da Paolo Zangrillo, parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia”.
L’ipotesi di reato? Falsificazione materiale mediante alterazione e/o sostituzione di atto vero destinato a operazione elettorale.
Sulla pagina web del Corriere si legge anche: “O la Lega ha raccolto le 67 firme necessarie per la presentazione su moduli dove non è presente nell’elenco dei candidati il nome di Stefano Zacà (e allora tutto bene), oppure i moduli di raccolta firme che la Commissione elettorale ha accettato senza eccepire nulla sono quelli dove il nome di Zacà è stato cancellato a penna: si tratterebbe di una manomissione inammissibile. Il modulo e le firme relative sarebbero nulle (e allora la lista della Lega doveva essere respinta per mancanza del numero delle firme necessarie)”. Zacà era stato poi riammesso alle liste grazie al Consiglio di Stato, dopo che il Tar del Piemonte ne aveva bocciato il ricorso.