Arrighini divide tutto con Eusepi, gol e primato
Verso la sfida con la Juve U23: due turni a Di Pardo, uno a Suljic
ALESSANDRIA – “Capocannoniere? Mi fa piacere, il gol per un attaccante è come il pane. Però questo primo posto lo divido con Umberto Eusepi, che anche a Lucca mi ha messo una palla d’oro. Sei reti io, cinque lui: facciamo cinque e mezza – sorride Andrea Arrighini – che è anche più giusto. Quello che conta, poi, è la seconda vittoria consecutiva: significa fiducia ritrovata, maggiore consapevolezza. Da qui alla fine dell’anno saranno tutte prove di maturità da superare, per migliorare la classifica e presentarci bene al 2021. Per tutti noi deve essere l’anno fondamentale“.
Racconta il 2-0, l’attaccante toscano, partendo però dall’errore del primo tempo. “Ho preso bene il tempo, ma ho calciato male, troppo alto. Il rischio ci poteva anche essere nel raddoppio: il portiere ha respinto forte la gran palla che Eusepi ha tenuto in campo, con un miracolo, e ha calciato di potenza. Avessi deviato di prima, restando in piedi, avrei potuto sbagliare. Ho preferito stoppare di petto, abbassarsmi e cercare il tapin. Abbiamo fatto tutto Umberto ed io, altro che palla fermata da una pozza d’acqua. Era uno dei pochi punti in cui il fondo era regolare”.
I soldi spesi
La tabella di marcia, al contrario di Gregucci, Arrighini ce l’ha e non ammette rallentamenti. “Di soldi ne abbiamo buttati via fin troppi. I soldi per noi sono i punti e ne abbiamo regalati troppi. Le sconfitte sono quasi tutte nate da errori e concessioni nostre. Adesso basta”. Basta anche con prestazioni opache come il primo tempo a Lucca. “Vero, abbiamo fatto nulla di quello che avevamo preparato: troppo lenti e non certo per colpa del campo. Era prevedibile che fosse pesante, come si sapeva che almeno all’inizio i padroni di casa avrebbero viaggiato ancora sull’entusiasmo del successo a Pontedera. Gare come questa hanno bisogno di un episodio per ‘girare’ dalla parte giusta. Dunque, grazie anche a Celia“.
Una squalifica per parte
La gara più difficile è sempre quella che deve arrivare. Vale, soprattutto, per quella di domenica con la Juventus U23, la formazione che, fino ad ora, sta esprimendo, a giudizio di tutti, il calcio migliore. “Ogni partita, per noi, deve essere quella della svolta, lo spartiacque. La Juve ha giocatori spesso aggregati alla prima quadra e giovani che hanno nella velocità una delle armi migliori. Con le avversarie che fanno calcio, però, noi ci esprimiamo meglio: siamo ospiti, è vero, ma il Moccagatta è la nostra casa. E a casa propria si comanda”.
La partita più delicata non avrà un interprete per parte: l’Alessandria senza Suljic, che era in diffida e a Lucca ha collezionato la quinta ammonizione, i bianconeri senza Di Pardo, due turni di stop per aver colpito volontariamente con un pugno al torace un avversario.