Fteita: complotti, Covid e Goebbles. Il post che fa discutere
L'assessore nella bufera sui social: Fornaro (LeU) e Rossa (Pd) chiedono le dimissioni.
ALESSANDRIA – L’assessore Cherima Fteita scrive un lungo post su Facebook – che riportiamo in calce – in cui si lascia andare a discutibili teorie complottiste e a paragoni azzardati, tra cui quello in cui saremmo in una sorta di periodo nazista ai tempi di Goebbles, ministro dell’informazione. Probabilmente il riferimento è ad una frase falsamente attribuita al braccio destro di Hitler secondo cui se si continua a ripetere una menzogna, questa diventerà (agli occhi dell’opinione pubblica) realtà.
L’assessore è un fiume in piena su Covid, cure e teorie complottiste, citando il virologo Giulio Tarro. “A brevissimo lo Stivale si colorerà tutto di rosso. E durerà fino a maggio. La notizia del vaccino serve per farci accettare il lockdown, nella convinzione che a brevissimo saremo liberi. Invece non arriverà nessun vaccino. Almeno non prima dell’estate. Il lockdown durerà fino a maggio. Giusto il tempo di portare a termine l’operazione”.
Di quale operazione si tratterebbe? “Una volta che l’intero sistema economico sarà collassato, la grande speculazione finanziaria passerà all’incasso e si porterà via tutto a prezzi stracciati. Come da copione”.
Il Natale? “Durerà solo 15 giorni!! Serve per far entrare il bestiame nel recinto (o meglio, nel mattatoio). Dal quale non uscirà più. Il nostro sistema sanitario è di nuovo in ginocchio. Non per il virus. Per la nostra totale disorganizzazione (organizzata)”.
Ce n’è anche per i medici: “I complici nostrani di questo scempio epocale hanno fatto di tutto affinché la situazione si ripetesse. Hanno fatto sparire LA CLOROCHINA. Non hanno potenziato LA RETE DI MEDICINA TERRITORIALE per curare i pazienti a casa e abbattere il modello ospedale-centrico, totalmente fallimentare contro questo virus.
Non hanno ufficializzato, ancora oggi, un valido ed efficace PROTOCOLLO NAZIONALE DI TERAPIA DOMICILIARE, nonostante i farmaci che smorzano sul nascere le tempeste citochiniche (evitando che il paziente giunga in ospedale in condizioni critiche) siano disponibili da oltre sette mesi”.
E poi il colpo finale: “Il resto l’ha fatto come al solito LA NOSTRA “INFORMAZIONE” che ha criminosamente contribuito a mettere in difficoltà il sistema sanitario generando una massa incontrollabile di persone terrorizzate che al primo starnuto ora, comprensibilmente, si riversano negli ospedali. La paura è stata indotta, ingigantita e strumentalizzata… Sembra di essere tornati ai tempi di Goebbels che indottrinò l’intero popolo tedesco. Mentre le nostre forze dell’ordine non si oppongono per nulla. Come i nazisti che a Norimberga dissero che avevano solo seguito degli ordini, che era il loro lavoro, che avevano rispettato delle regole, anche se assurde”. Insomma, la guerra al virus come la seconda guerra mondiale.
FORNARO: “QUESTO OLTREPASSA IL CONFINE DELLA CRITICA POLITICA. SI DIMETTA”
“Quello che ha condiviso sul suo profilo Fb l’assessore del Comune di Alessandria, Cherima Fteita, oltrepassa il confine della critica politica e sfocia apertamente nel negazionismo rispetto al Covid 19. Esprimere queste convinzioni è incompatibile con l’essere rappresentante delle istituzioni ed è un insulto inaccettabile agli alessandrini deceduti a causa della pandemia. Risparmi alla città il solito balletto delle responsabilità e si dimetta subito da assessore perché la città non ha tempo da perdere tempo dietro ai deliri negazionisti”.
ROSSA: “SE LA SIGNORA AVESSE UN MINIMO DI DIGNITA’ SI DIMETTEREBBE”
Interviene anche l’ex sindaco di Alessandria, oggi consigliere comunale del Pd, Rita Rossa: “Ignorante è colui o colei che ignora qualcosa. Lo scivolamento semantico, come nel caso di deficiente, ha attribuito a questi participi valore di insulto. La voglia di usarli nel senso comune è grande di fronte a certe dichiarazioni ma non servirebbe. Invece occorre ricordare che quando si scrive o si parla è necessario conoscere il peso che quel che viene detto può avere. È fondamentale sempre ma quando si ha un ruolo pubblico ancora di più! Evidentemente l’assessore Fteita non solo ignora il buon senso e il rispetto ma anche il valore istituzionale di ciò che lei rappresenta. Quello che ha postato, facendo sue le parole di uno squilibrato, non solo è grave per il contenuto ma anche per il messaggio. E così in un post ha calpestato le sofferenze, le paure, il dolore di chi ha avuto o ha a che fare con questo maledetto virus; ha infangato e insultato il lavoro di medici, infermieri, volontari e personale sanitario; ha deriso i sacrifici di tutti coloro che con il senso di comunità che lei, piccola e meschina non ha, hanno attenendosi alle regole e rispettando un doloroso fermo”.
“Grave, molto grave ciò che è successo – prosegue la Rossa – Se la signora avesse un minimo di dignità si dimetterebbe perché ha insultato il senso più profondo dell’idea di comunità e di città. Non capiterà, non è capace di gesti coerenti. Tra i suoi colleghi c’è chi condannava in questi giorni proprio coloro che Fteita osanna. E allora questa volta i distinguo non bastano. Spetta al sindaco tirare le somme e dimostrare ai suoi cittadini che la salute viene prima di tutto, che le istituzioni non sono un circo e che la serietà non può essere sacrificata sull’altare della propaganda. Ora è lui che deve provvedere a chiederle un passo indietro e se lei non lo farà dovrà farlo lui, dovrà revocarla, perché l’assessore parla in forza di una delega ricevuta dal sindaco. Se non lo farà vorrà dire che in fondo non è pienamente contrario a ciò che la sua assessora scrive”.
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