“Due figli alla mensa: pago di più per un problema del sistema informatico?”
ALESSANDRIA – Ilenia è una donna, mamma e lavoratrice. Il primo figlio frequenta la scuola elementare di Litta Parodi e usufruisce del servizio di refezione scolastica. Quest’anno alla mensa è stata iscritta anche la seconda figlia, più piccola, che va alla materna di Cascinagrossa.
«Se per regolamento del Comune di Alessandria ho diritto allo sconto del 50% sull’iscrizione al servizio per la seconda figlia, perché me lo devono applicare al primo? Così spendo 28 euro in più. Che non saranno tanti, ma corrispondono a una settimana di buoni pasto (visto che ogni giorno sono 4 euro)».
«Ma soprattutto – racconta – non accetto che la motivazione sia legata a un problema tecnico, del software e del sistema informatico. Ci sarà un modo per chi si trova nella mia situazione (e ci sono molte altre famiglie in questa condizione, con due figli alla mensa) di avere un rimborso, anche solo sull’anno successivo o con un carnet di buoni pasto del valore corrispondente a quanto pagato in più?».
La storia
Il figlio più grande ha solo rinnovato l’iscrizione. Ma aveva diritto – in questo anno così particolare – allo sconto del 40%, il cosiddetto ‘sconto Covid’ per chi aveva versato ma senza usufruire realmente dei pasti in primavera, essendo rimaste chiuse le scuole per l’emergenza sanitaria.
Ora anche la secondogenita di Ilenia inizia le lezioni: per lei, che ha già un fratello iscritto, il costo dell’iscrizione è dimezzato.
Calcolatrice alla mano, se i 140 euro di adesione diventano 84 – perché ridotti del 40% – gli altri della seconda figlia dovrebbero essere 70 euro, cioè la metà: «Per un totale di 154 euro».
Invece il software che gestisce il pagamento lo sconto al primo figlio, quello già iscritto. Il che significa «la retta iniziale a metà (70 euro) e da questa cifra lo sconto del 40% per Covid. Totale 42 euro. Mentre per la seconda iscrizione prezzo pieno: 140 euro. Il totale fa dunque 182 euro». I famosi 28 in più nel complesso.
E la risposta
La questione è stata sottoposta da Ilenia agli uffici comunali, con i quali c’è stato uno scambio di comunicazione mail.
«È stata la dottoressa Mileto a spiegarmi gentilmente come questa sia un’anomalia, una problematica tecnica del gestionale, cioè di calcolo del sistema». Una configurazione che bene si adatta a chi ha un iscritto alla mensa e il secondo al nido, ma non per gli altri nuclei familiari con entrambi i bambini iscritti alla refezione.
Aggiungendo «che già negli anni precedenti è stato chiesto un correttivo alla software house ma con esito negativo, sempre per ragioni tecniche legate all’impostazione del programma» scrive la funzionaria del Comune.
Si potrà fare qualcosa? «I nostri tecnici si stanno relazionando con l’azienda del sistema per trovare una soluzione» risponde l’assessore ai Servizi educativi e scolastici Silvia Straneo, consapevole della problematica. «Comunque le famiglie avranno i dovuti rimborsi».