Aborto, la protesta delle femministe
La nuova circolare che disincentiva l'interruzione di gravidanza farmacologica è nel mirino delle attiviste che minacciano: "La fermeremo con ogni mezzo"
ALESSANDRIA – La decisione della Regione Piemonte sulla pillola abortiva (no nei consultori, no al ricovero e presenza di associazioni pro vita e antiaborto nelle strutture sanitarie) ha scatenato le proteste delle associazioni femministe, che promettono battaglia. “Non accetteremo che la regione Piemonte ostacoli ulteriormente un diritto già attaccato da obiezione di coscienza a moralismo“, tuonano le attiviste di Non Una di Meno, “L’aborto è un diritto“.
Il collettivo denuncia inoltre l’altissima percentuale di medici obiettori di coscienza e i pochi a disposizione nelle Asl a praticare l’interruzione di gravidanza.
“Agiremo con ogni mezzo per il ritiro della circolare della Regione Piemonte”. E’ stata organizzata una protesta pubblica in piazza CAstello a Torino, sotto le finestre dell’amministrazione regionale. Intanto sono stati affissi cartelli sulle pareti degli ambulatori per ribadire il concetto.