Siccità, grandine e costi di irrigazione sempre più elevati: allarme degli agricoltori
Il caldo africano sta interessando anche la provincia di Alessandria, colture in stress
PROVINCIA – Su gran parte del territorio provinciale non piove in modo significativo ormai da mesi e presto si dovrà fare i conti con il problema siccità nelle campagne e difficoltà per le coltivazioni, soprattutto quelle che hanno bisogno di elevate esigenze idriche come mais e orticole, dai pomodori alle patate alle barbabietole da zucchero. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di caldo africano con temperature molto elevate sopra i 35/40 gradi che sta interessando anche la provincia con picchi di umidità pari all’80%. Afa e temporali in un’estate segnata fino ad ora da 7 eventi estremi in media ogni giorno tra ondate di calore, nubifragi e grandinate che hanno pesantemente colpito le coltivazioni.
“Gli agricoltori si preparano a irrigazioni di soccorso per salvare le colture in campo e i frutti maturi sulle piante che rischiano di essere feriti da colpi di calore e scottature rendendo più difficile il lavoro di raccolta – ha affermato il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Si rilevano problemi nelle coltivazioni a ciclo annuale come mais, patata, cipolla, pomodoro, soia, sorgo e prati irrigui. La possibilità di irrigazione farà la differenza sul risultato. In questa situazione molte colture sono in sofferenza, in quanto l’evapotraspirazione è elevata e la riserva idrica del terreno si esaurisce rapidamente. Sono gli effetti del grande caldo in un 2020 che con un inverno mite e precipitazioni praticamente dimezzate si classifica come il secondo semestre più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,1 gradi rispetto alla media”.
Al momento, nella nostra provincia i pozzi, soprattutto quelli meno profondi, iniziano a prosciugarsi e i tecnici di Coldiretti sono al lavoro per monitorare la situazione e poter prevedere misure idonee al sostegno delle colture che stanno soffrendo, oltre a prevenire ulteriori danni all’economia delle aziende.
“Serve un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca ed innovazione per lo sviluppo di coltivazioni con un ridotto fabbisogno idrico. I costi di irrigazione sempre più elevati, mettono in difficoltà le nostre imprese agricole per questo sono necessari interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque ma anche campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua”, ha aggiunto il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali, eventi estremi e una modificazione della distribuzione delle piogge, il tutto nell’ambito di una tendenza al surriscaldamento.
“Per carenze infrastrutturali il terreno trattiene solo l’11% dell’acqua, per questo occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione”, concludono Bianco e Rampazzo sottolineando che “bisogna evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza con interventi strutturali. Il primo passo è la realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica”.