Scuole: una proposta per la ripresa. “Che ruolo avrà il Comune?”
A chiederlo il Pd. Presentata una delibera di Consiglio
ALESSANDRIA – Settembre è dietro l’angolo. “E il Comune di Alessandria che ruolo gioca nella riorganizzazione del servizio scolastico?”. Questa è un po’ la domanda che si sono posti i gruppi consiliari di minoranza (Pd e Lista Rossa) che hanno presentato – con prima firmataria l’ex sindaco – una proposta di delibera di Consiglio (“strumento di collaborazione”) proprio sulle fasi da seguire da qui a fine agosto.
Gli step
“Il Comune ha in carico i servizi dell’infanzia. Ma c’è tutta un’altra popolazione scolastica che ha bisogno di attenzione e di un coordinatore per la ripresa” spiega Rita Rossa. Questo dovrebbe essere quindi il ruolo dell’amministrazione in una prima fase di condivisione con tutti i soggetti coinvolti (dai dirigenti scolastici, ai sindacati, fino alle associazioni dei genitori).
A seguire la fase di “mappatura” delle esigenze delle strutture scolastiche e di ricerca di altri spazi (pubblici o privati) che potrebbero essere utili alle scuole. “Non solo nel breve periodo – spiega l’ex sindaco Pd – ma anche in una logica di progettazione per il ricollocamento di istituti in edifici su cui convogliare investimenti (a livello europeo o statale), come la sistemazione della Caserma Valfrè”.
Infine la fase tre di “ripensamento del servizio”: dal trasporto pubblico, all’aspetto sanitario «dotando ogni scuola di un medico di struttura”. E poi coinvolgendo anche realtà culturali della città per attività e progetti di socializzazione (Cultura e Sviluppo, Università, Isral).
“Lo stiamo già facendo”
“La fase di mappatura è già conclusa. Ora stiamo affinando alcuni aspetti” ha risposto l’assessore Silvia Straneo.
Che in questa fase ha parlato di “necessità di essere concreti e agire. Ai tavoli e ad una progettazione di ampio respiro ci penseremo dopo. Ora serve che sia tutto pronto per il 14 settembre”.
Azioni di edilizia scolastica leggera così da rendere utilizzabili aule o spazi prima preclusi: “questo è quello che con l’autonomia scolastica dal 2000 può fare il Comune. Il resto lo decidono Ministero e presidi”.