Raccolta del grano al via con calo di produzione al 20 per cento
Iniziata la trebbiatura in provincia ma l?andamento climatico ha penalizzato il settore
PROVINCIA – Al via anche la trebbiatura del grano che registra un calo della produzione fino al 20%. Dato negativo che cresce per orzo, colza e pisello proteico dove il segno meno tocca punte anche del 40%. Da una prima valutazione tecnica dei pesi specifici dei cereali si configura una qualità del prodotto soddisfacente rimanendo in attesa delle valutazioni qualitative e quantitative che verranno effettuate successivamente. Un dato che, se paragonato a quello dell’annata 2019, dove si sono registrate produzioni aziendali superiori alla media, risulta ulteriormente negativo. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti alessandrina in riferimento all’inizio della raccolta del frumento su tutto il territorio provinciale.
A colpire i campi pronti alla raccolta sono stati in particolare i cambiamenti climatici che hanno provocato prima uno slittamento delle semine a gennaio a causa delle piogge che hanno inzuppato i terreni rendendo impossibile il lavoro e poi la siccità e il caldo che stanno incidendo sulla quantità che scenderà sotto 6,7 miliardi di chili registrati a livello nazionale invece lo scorso anno.
La provincia di Alessandria è particolarmente vocata alla produzione di frumento tenero con oltre 34 mila ettari di superficie e più di 2 milioni di quintali di produzione ma, secondo Coldiretti, la ricerca di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo con la perdita, a livello nazionale, di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente: una situazione aggravata dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero dove non sempre si rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese.
“Il frumento tenero è la prima coltura in provincia per superficie – hanno affermato il presidente e il direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo – e non dimentichiamo che a livello nazionale poi Alessandria e Bologna, con superfici sostanzialmente equivalenti, si spartiscono il primato di prima provincia italiana per superficie coltivata a frumento tenero. Si tratta di uno dei prodotti simbolo del Made in Piemonte per cui stiamo lavorando alla valorizzazione attraverso accordi di filiera che devono essere implementati nel breve periodo affinché i prodotti da forno possano essere veramente prepararti con la farina del nostro territorio. Dialoghiamo con produttori, mulini e panificatori locali, perché siamo convinti che lavorando in sinergia con artigiani e agroindustria virtuosa che puntano alla qualità e all’etica di produzione si possa dare una risposta in termini economici al territorio, ma soprattutto ai tanti consumatori che vogliono consumare prodotti di filiera locale”.
In questo contesto un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni: da La Molisana ad Agnesi, da Ghigi a De Sortis, da Jolly Sgambaro a Granoro, da Armando a Fabianelli, da Alce Nero a Rummo, da Antonio Amato a Voiello, da Fai – Firmato dagli agricoltori italiani fino a Barilla, che proprio quest’anno ha annunciato di rinnovare la sua pasta classica con grani 100% italiani.