“Si dichiari lo stato di crisi occupazionale in provincia”
L'analisi del consigliere regionale Ravetti (Pd): "In autunno i riflessi economici della crisi per il Covid-19"
ALESSANDRIA – “Secondo le analisi Istat pubblicate prima del Covid-19, la provincia di Alessandria presentava il tasso di disoccupazione peggiore rispetto a tutte le altre province piemontesi. E, tra i 18 e i 29 anni, con il 21,9%, insieme alla provincia di Imperia, era la peggiore di tutto il Nord alla pari con molte province del sud Italia, per le quali da decenni sono previsti Piani faraonici di investimenti con Fondi strutturali europei e con ingenti risorse dello Stato”: l’analisi, preoccupata, è del consigliere regionale Pd, Domenico Ravetti.
“Ora – prosegue – si è aggiunto il Covid-19, che ha mostrato la sua crudeltà aggredendo la salute ma, meglio dire la verità, della sua violenza economica ne vedremo gli effetti solo quest’autunno sulle imprese e sul lavoro. E’ purtroppo già notizia di queste ore la crisi Officine Meccaniche Cerutti di Casale Monferrato che annuncia 163 esuberi, che si aggiunge al piano ex Ilva che non esclude nel 2020 3.300 esuberi, che inevitabilmente interesseranno lo stabilimento di Novi Ligure. Crisi Cerutti e ex Ilva che si sommano alle decine di crisi aziendali pre esistenti per le quali sono stati attivati ammortizzatori sociali che presto scadranno. Il mio non è pessimismo – precisa il Consigliere regionale – guardo solo in faccia la realtà. E la realtà è fatta di queste storie che si affiancano alle paure dei commercianti, degli artigiani dei professionisti che faticano a riaprire le attività. Basta con le parole, basta con istituzioni che manifestano nelle piazze strumentalizzando le angosce delle persone senza indicare una via di uscita”.
Secondo l’ex sindaco di Castellazzo Bormida, “in questa provincia servono misure straordinarie, piani di sviluppo economico, strategie finanziarie pubbliche e private per il lavoro e per le imprese che intendono insediarsi su questo territorio anche con fiscalità agevolata. Non riusciremo a rialzarci senza la consapevolezza che servono occasioni di lavoro di qualità, generate da imprese in grado di competere, crescere e innovare. In questo senso sostengo che va dichiarato lo stato di crisi occupazionale in provincia di Alessandria”.