Musei ancora chiusi. È polemica su ‘eventi virtuali costosi’
Le Sale d’Arte e la biblioteca forse riapriranno a fine mese. Situazione difficile anche per il Marengo Museum. L’Assessorato alle Manifestazioni al lavoro su un progetto per la rievocazione virtuale della battaglia di Marengo
ALESSANDRIA – La Fase 2, quella della ripartenza, è iniziata per molti settori. Ma non per quello della cultura. Con musei e biblioteca ancora chiusi. “Le Sale d’Arte e la biblioteca (almeno il servizio prestito libri) forse riapriranno a fine mese. Se tutto va bene, perché stiamo ancora aspettando di capire se riusciremo per fine giugno ad avere le barriere antifiato (quelle di protezione in plexiglass) per far lavorare in sicurezza”. Queste le parole della direttrice dell’Azienda speciale Costruire Insieme, Patrizia Bigi, in commissione Bilancio in occasione della presentazione del bilancio d’esercizio 2019 della partecipata del Comune (che chiude in utile).
Una forma prudenziale e di sicurezza, che però nelle stesse ‘linee guida’ della Regione Piemonte non viene posta come obbligo: «barriere protettive laddove possibile». E poi ovviamente tutte le altre regole come mascherine, ingressi contingentati, prenotazioni per visite, distanziamento sociale, ecc…
Ma questo non sembra essere l’unico problema: dalle parole della direttrice emerge una situazione difficile anche per altri spazi – come il Marengo Museum – e per altri motivi, che esulano dall’emergenza Covid 19. “Non è una location facile: il parco non è frequentabile (con rami pericolanti appena c’è vento) e nemmeno il museo è in condizioni di sicurezza e igiene. Il decollo di un interesse per questo museo potrebbe esserci se venisse reso accessibile in tutti i sensi”.
‘Battaglia virtuale’: è polemica
Proprio su Marengo è nata la polemica. Già dalla scorsa settimana l’Assessorato alle Manifestazioni era al lavoro su un progetto per la rievocazione della battaglia di Marengo: ‘Commemoration Virtuelle’, 5 giorni online, visto che ogni evento fisico è saltato. «23 mila euro per 5 giornate online sulla battaglia di Marengo e zero ricadute sulla città. Non potevamo spendere questi soldi per eventi nelle piazze e nei cortili questa estate avremmo offerto cultura ai cittadini, valorizzato gli artisti locali, vivacizzato le serate…» scrive la consigliera Vittoria Oneto sulla sua pagina Fb. Posizioni incredule e contrariate anche di Giorgio Abonante (Pd) “perché si potevano tenere per il 2021, per i 200 anni dalla morte di Napoleone e del primo tricolore sulla Cittadella, in un progetto europeo di ampio respiro” e di Michelangelo Serra (M5S).
Ma questa è un’altra storia perché «noi non ne sapevamo nulla. Non siamo stati coinvolti nell’organizzazione e solo due giorni fa ho avuto notizie dall’assessore Fteita e dal rappresentante dell’associazione Giornalisti europei, Efrem Bovo» ha confermato la presidente, Cristina Antoni.
Qualcosa di più sull’evento ‘virtuale’, su come si articolerà, a chi sarà rivolto e chi vi potrà partecipare sarà svelato lunedì in conferenza stampa.