Le bare allineate: al cimitero monumentale “una decina di feretri al giorno”
ALESSANDRIA – Di fronte all’emergenza Covid-19, anche il tempo del dolore ha cambiato la sua veste. E’ il momento della solitudine, questo. Da una parte il dramma dei malati, che affrontano la fine da soli, senza l’affetto dei propri cari. Dall’altra i famigliari, che non possono condividere la sofferenza, la malattia, il passaggio delle persone con cui hanno condiviso la vita.
E’ negato anche il saluto, ai tempi del coronavirus.
Queste poche settimane hanno azzerato tutte le nostre certezze, il virus costringe ad affrontare l’ignoto. Con strumenti non sempre adeguati.
Già solo a leggerli, i numeri delle vittime inseriti nei bollettini dell’Unità di crisi appaiono drammatici. Poi c’è l’evidenza, proprio lì, davanti agli occhi: le bare allineate parlano di questo tempo. Il dolore, l’amore, le paure, forse anche la speranza, sono scanditi dalle immagini di medici, infermieri, soccorritori impegnati in una lotta che non abbiamo ancora vinto, e che in tanti, purtroppo, hanno già perso.
Gli amministratori alessandrini hanno allestito una camera mortuaria aggiuntiva al cimitero monumentale di Alessandria, che permetterà di gestire un totale di trenta feretri che arrivano dall’Ospedale e dalla Città di Alessandria.
“C’è un flusso costante di circa una decina di feretri al giorno. Ieri (giovedì, ndr) erano quindici, non tutti sono riferiti al coronavirus. Al momento – ha spiegato l’assessore comunale Giovanni Barosini – non ci sono problemi gestionali avendo recuperato Dispositivi di sicurezza anche per gli operatori. Stiamo gestendo la pulizia anche nei sobborghi, dove si contano quattordici cimiteri. Cerchiamo di fare tutto con la massima correttezza, il massimo rispetto e la massima sacralità – ribadisce Barosini – in una grave emergenza come questa”.