Intervento urgente di cardiochirurgia su un paziente con coronavirus
L'uomo era già in ospedale e ha avuto un arresto cardiocircolatorio. L'intervento di emergenza in circolazione extracorporea direttamente al letto del malato
ALESSANDRIA – Le equipe di terapia intensiva polivalente, terapia intensiva cardiochirurgica e cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera hanno eseguito nella giornata di ieri, lunedì 23 marzo, un intervento su un paziente di 60 anni affetto da Covid-19 che ha manifestato arresto cardiaco a causa di patologia tromboembolica polmonare massiva correlata all’infezione e all’immobilità. Il paziente, degente in ospedale, ha presentato all’improvviso una grave instabilità emodinamica con ipotensione severa rapidamente evoluta in arresto cardiocircolatorio, senza risposta alle manovre di rianimazione.
L’ecocardiografia eseguita in emergenza al letto del malato evidenziava un’embolia polmonare massiva acuta con un quadro clinico di progressiva instabilità emodinamica, nonostante il trattamento con terapia medica ottimale. Il trattamento chirurgico, a carattere di emergenza, era l’unica possibilità per salvargli la vita pertanto il paziente è stato sottoposto ad intervento cardiochirurgico di tromboembolectomia polmonare in emergenza direttamente al letto, in circolazione extracorporea. Gli staff medici e chirurgici hanno dovuto eseguire l’intervento in condizioni difficili a causa delle necessità di trattare e operare il paziente con i sistemi protezione richiesti dall’emergenza Covid. Dopo la procedura il paziente ha ripreso un ritmo cardiaco spontaneo e attualmente, sebbene critico, presenta un discreto compenso emodinamico con necessità di supporto farmacologico e ventilatorio ed è in lento e progressivo miglioramento.
Secondo quanto riferito dall’Azienda Ospedaliera, al momento attuale non sono ancora descritte al mondo esperienze analoghe in pazienti con tali caratteristiche.