Eusepi: “Faccio il tifo per medici e infermieri”
"Il campionato? Potrebbe anche finire a luglio inoltrato"
ALESSANDRIA – “Mia mamma è infermiera in un reparto di pediatria, ho molti familiari che lavorano in ospedale e che, da giorni, sono in prima linea. Sono loro la nostra grande squadra speciale: non vogliono essere chiamati eroi, ma lo sono. E io faccio il tifo per loro”. Umberto Eusepi vive in città questo periodo difficile. “Sono fortunato, perché mia moglie e i miei bimbi sono con me: la famiglia è lontana, nel Lazio, ma i contatti sono quotidiani. Certo, manca il momento dell’incontro, ma quando tutto sarà passato sono sicuro che apprezzeremo tutti di più le occasioni per stare insieme”.
L’attaccante è uno dei testimonial a sostegno della raccolta fondi per gli ospedali della provincia di Fondazione Cral e SolidAl. “E’ l’appoggio di tutta l’Alessandria Calcio e sono felice essere stato io a ribadirlo.L’ho fatto con la maglia grigia, perché mi sento profondamente parte di questa società e di questa città, in cui sono stato accolto bene e dove mi sento a casa. Ribadisco anche il mio sostegno personale a questa iniziativa”.
Sono passate due settimane dall’ultima partita, con il Toro. E non ci sono certezze su se e quando si ricomincerà. “La priorità resta la salute. Io sono convinto, però, che questo campionato arriverà al traguardo: non so con quali formule, magari giocando a porte chiuse e fino a luglio inoltrato. Un verdetto, però, ci sarà e poi, magari, l’inizio della prossima stagione potrebbe slittare all’autunno, con qualche turno infrasettimanale in più. Altrimenti potrebbe vacillare non solo il calcio, ma l’intero sistema sportivo”.
Come si vive #distantimauniti nell’Alessandria Calcio? “Ci sono contatti quotidiani con il mister, lo staff, i preparatori, la dirigenza, il nostro team manager che fa un grande lavoro. Questa è una grande società, che ha un enorme rispetto per chi ne fa parte, per chi veste questa maglia. Per i club è una situazione difficile, lo sappiamo bene, però in altre realtà sarebbe davvero dura. Qui, invece, ci sono una attenzione e una considerazione che ci stanno aiutando moltissimo”.