Le ex strade statali tornano ad Anas: “Ora si investa in sicurezza”
Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ma per il passaggio definitivo mancano ancora i verbali di consegna, pronti entro aprile
PROVINCIA – Quasi quattrocento chilometri di ex statali in carico alla Provincia tornano sotto la competenza di Anas. Un passaggio atteso da Palazzo Ghilini, divenuto ufficiale con la pubblicazione in Gazzetta martedì 28. «Perché il passaggio sia effettivo mancano ancora i verbali di presa in carico», precisa però Gianfranco Baldi, presidente della Provincia. Dovrebbero essere pronti, e sottoscritti, entro il mese di aprile. Almeno questo è l’auspicio della Provincia che verrebbe a risparmiare un bel po’ di fondi sul capitolo manutenzione. Inoltre, su alcune delle ex statali (in particolare la 456 del Turchino e la 334 del Sassello) si sono verificati dissesti franosi a seguito delle alluvioni di ottobre e novembre. «Abbiamo già eseguito i lavori di somma urgenza per consentire la riapertura della viabilità. Ora ci auguriamo che Anas prenda in carico i lavori necessari per garantire la sicurezza. L’agenzia può accedere già ai fondi statali per la manutenzione», fa presente Baldi.
Nel dettaglio, passano ad Anas le strade: Ss 10 Padania, Ss 30 Vallebormida, Ss 31 Monferrato, Ss 35 dei Giovi, Ss 211 della Lomellina con la variante di Tortona, Ss 334 del Sassello e Ss 456 del Turchino, Ss 457 di Moncalvo e variante di Casale.
Anche il capogruppo Leu alla Camera, Federico Fornaro, auspica che vengano realizzati a breve gli investimenti necessari: «La ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha rispettato gli impegni – dice – Il passaggio delle ex strade statali dalla competenza della Provincia all’Anas è un fatto certamente positivo. Sono strade fondamentali che vanno messe in sicurezza con investimenti significativi che la Provincia non era più in grado di mettere a bilancio. L’obiettivo quindi deve essere quella di una gestione attenta e professionale da parte di Anas, in un rapporto di collaborazione con i Comuni».