Da Zurigo per il seminario sull’immunoterapia nel mesotelioma
Gettate le basi per una futura collaborazione su studi clinici e ricerca
ALESSANDRIA – Oncologi, radiologi, pneumologi, chirurghi toracici, patologi, ricercatori, infermieri, biologi e datamanager. C’era proprio tutto il team multidisciplinare al completo, che fa riferimento alla dottoressa Federica Grosso, per ascoltare il seminario della professoressa Alessandra Curioni Fontecedro, giunta all’Azienda Ospedaliera di Alessandria direttamente dall’Università di Zurigo per parlare delle prospettive e dei limiti dell’immunoterapia nel mesotelioma.
Laureatasi al Campus Biomedico di Roma con una tesi sugli adenovirus specifici per il melanoma, realizzata in collaborazione con la Struttura di Biologia Molecolare di Zurigo, è stata prima assistente ricercatore nel laboratorio di Immunooncologia della città svizzera, dove ha poi svolto la specialità in Oncologia e un anno in Chirurgia Toracica (“per la sua passione per l’oncologia toracica). Dal 2012 Alessandra Curioni è capo clinica dell’area toracica dell’Ospedale universitario di Zurigo e dal 2018 capo della Unità di Oncologia Toracica, nonché capo del laboratorio di ricerca traslazionale in Oncologia. Le sue credenziali comprendono inoltre la presenza nella faculty di Immunooncologia della Società Europea di Oncologia Medica, del cui Comitato Media Press è membro, la carica di responsabile per l’Oncologia nella Commissione Farmaci Cantonale e di direttore del Programma Lung Cancer della Scuola Europea di Oncologia.
“Questo seminario ci ha permesso di gettare le basi per una futura collaborazione con l’Ospedale Universitario di Zurigo, sia per quanto riguarda gli studi clinici sia per la ricerca preclinica e traslazionale e i nuovi approcci cellulari. – spiega Federica Grosso, responsabile della Struttura Mesotelioma dell’Azienda Ospedaliera – Alessandra, infatti, è stata la prima ricercatrice europea a trattare quattro pazienti affetti da mesotelioma con le Car-T, ovvero cellule del sistema immunitario che vengono prelevate dal paziente, modificate geneticamente in laboratorio al fine di renderle capaci di riconoscere le cellule tumorali e poi reinfuse nello stesso paziente, lo studio era supportato dalla lega svizzera contro il cancro”.
Le competenze sul mesotelioma e le ricerche in immunooncologia della professoressa Curioni, che sta lavorando sulla costruzione di un nuovo vettore per le Car-T, potrebbero portare a nuovi sviluppi nell’ambito del trattamento di questa patologia ambientale rara ma così tristemente nota e diffusa sul territorio locale abbinate alla profonda conoscenza del mesotelioma del team alessandrino e alla ricerca scientifica attualmente condotta in Ospedale nell’ambito dell’Infrastruttura Ricerca, Formazione, Innovazione diretta da Antonio Maconi.