Dopo le osservazioni dei cittadini, tocca ai consiglieri. Pd e M5S: “più Ztl e aree pedonali”
Scontro tra la minoranza e l'assessore Buzzi Langhi
ALESSANDRIA – Tutto è bene, quel che finisce bene. Almeno per ora, fino alla nuova commissione convocata per il 4 febbraio in cui anche i consiglieri comunali potranno portare i propri emendamenti al Pums, il piano urbano della mobilità sostenibile (da presentare entro il 28 gennaio, così da essere valutati da giunta e Trt che ha redatto il documento). Un lieto fine raggiunto grazie alla ‘mediazione’ del capogruppo di Forza Italia, Maurizio Sciaudone, alla fine di una discussione accesa tra il vicesindaco Buzzi Langhi e Pd e M5S, che hanno chiesto di avere i testi delle osservazioni presentate dai cittadini e altre commissioni per presentare le proprie, “così da arrivare ad avere un testo il più completo e condiviso possibile, visto che preannuncio che vorremmo votarlo favorevolmente” ha sostenuto Giorgio Abonante dai banchi della minoranza. “Non per far perdere tempo, ma al contrario per arrivare in Consiglio e approvare questo documento per la città” hanno aggiunto Oneto (Pd) e Serra (M5S), dopo che l’assessore alla viabilità aveva risposto a muso duro, volendo portare in votazione subito il Pums e sostenendo che quello messo in piedi dall’opposizione fosse un “tranello” per farlo slittare ulteriormente e aggiungendo che “se si vuole riaprire la discussione su ogni virgola, non si verrà mai a capo. Siamo riusciti a portarlo fin qui, quando per anni è rimasto chiuso in un cassetto”. Alla fine ha vinto il buon senso: una commissione unica prima di far approdare il Piano in Consiglio comunale. “Nessuna discussione infinita – ha risposto Buzzi Langhi – Non è intenzione di questa amministrazione stravolgere questo documento”.
Le osservazioni
Poche le osservazioni pervenute dagli alessandrini e da realtà e associazioni cittadine. Poche anche quelle approvate. “Modifiche di entità limitata come la riclassificazione di alcune strade diventate di livello più basso, ‘urbane di quartiere’, l’introduzione della micromobilità (es. monopattini elettrici) e qualche intervento davanti l’Upo- Disit con la pedonalizzazione della piccola area parcheggio proprio davanti all’ingresso”.
“Intanto sarebbe bene capire, oltre alla programmazione, cosa di questo documento deve essere fatto subito, perché ordinatorio” ha specificato Abonante. Dal Pd le riflessioni vertono sulla drastica riduzione (rispetto alla versione 2017) delle aree Ztl e il pressoché azzeramento delle aree pedonali. “Come per via Milano, via Trotti, via Migliara e via Vochieri. Oppure la scomparsa dell’ampliamento della Ztl su via Dante, nell’anello di piazza della Libertà. E niente più area pedonale davanti alla biblioteca e alla scuola in piazza Vittorio Veneto e nemmeno la corsia preferenziale degli autobus da/per Spinetta”.
I pentastellati chiederanno invece modifiche sul breve periodo come “ampliamento zone 30 e Ztl, da via Milano fino a piazza Libertà. Poi ancora miglioramento del trasporto pubblico locale, perché senza questo non ha senso andare a proporre la chiusura del centro. Infine più coraggio e ambizione: se no il il rischio è di non poter partecipare a bandi europei e perdere finanziamenti fondamentali”.