“Se il fenomeno del parcheggio abusivo dovesse continuare, pronti a tornare indietro”
Le parole del vicesindaco Davide Buzzi Langhi in commissione
ALESSANDRIA – Durante la commissione Territorio la questione ‘S. Maria di Castello’ esplosa in questi giorni è tornata alla ribalta, con una domanda chiara del presidente Pd, Paolo Berta: “nel Pums in questa piazza è prevista la Ztl, o no?”. Occasione per il vicesindaco Davide Buzzi Langhi per chiarire “che la scelta di riaprire alle auto per 4 ore serali è un esperimento: può funzionare come no. E non è stato fatto solo per la richiesta di un esercizio commerciale, ma per la necessità della zona”. Per evitare una desertificazione che in questo periodo invernale “è evidente” e anche per problemi di sicurezza di quel quartiere. “Insomma vogliamo evitare che altri esercizi commerciali chiudano e si arrivi alla condizione in cui si trova da tempo via Dossena” ha aggiunto Buzzi Langhi. Una apertura quindi temporanea, fino al 21 marzo, visto che anche nel Pums quella piazza è prevista come Zona traffico limitato H24.
Diversa la questione, invece, del “parcheggio abusivo” che si è venuta a creare in questi pochi giorni di apertura al traffico di piazza S. Maria di Castello. “Questo non deve avvenire! Cercheremo di far girare una o due pattuglie in più la notte, ma proprio perché è in via sperimentale se il fenomeno dovesse continuare siamo disponibili a tornare sui nostri passi, a tornare indietro”. Allo stesso tempo il vicesindaco però attacca su un doppio fronte: “ora tante polemiche, ma fino ad un anno e mezzo fa quella piazza era un parcheggio senza regole: niente segnaletica e nessuna ordinanza. Quindi i vigili non potevano nemmeno fare multe”. E qualcosa da ridire lo ha anche sul progetto: “E’ uno spazio, un po’ fuori dal centro, con problematiche ancora oggi di sicurezza. Quando si fanno progetti bisogna tenere conto della vivibilità degli spazi”.
Intanto il Pd, con Giorgio Abonante, ha depositato agli atti della commissione Territorio una breve “cronistoria” del progetto di rifacimento di piazza S. Maria di Castello, “giusto per correttezza d’informazione visto le polemiche, che parte dal 2010 per arrivare ad oggi”.
“Nel 2009 la giunta guidata dal sindaco Piercarlo Fabbio decise di promuovere una gara per lo studio di fattibilità urbanistica al fine di riqualificare e rivitalizzare l’area di piazza Santa Maria di Castello quale fulcro di quello che ancora oggi rappresenta il nucleo più antico della città di Alessandria: Borgo Rovereto. Questa fu la prima coraggiosa azione che riportò l’attenzione sul quartiere. Un gruppo di progettazione propose nello studio di fattibilità una progettazione partecipata finalizzata non solo al rifacimento delle pavimentazioni, ma all’obiettivo di rivitalizzare la piazza tentando di promuovere un potenziamento delle destinazioni ricettivo-turistiche già presenti sul sito e di incentivare l’insediamento di attività commerciali e artigianali, di laboratori nei locali al piano terra degli edifici esistenti, che in quel momento risultavano tutti non utilizzati. Iniziò proprio in quella fase un percorso di confronto serrato tra l’amministrazione, i progettisti, la Diocesi, la Soprintendenza, gli ordini professionali, le associazioni e i cittadini tutti. Sulla base delle linee guida emerse e un confronto serrato e molto interessante poiché innumerevoli furono gli spunti su cui lavorare per ipotizzare la nuova piazza, si delineò così quello che la giunta Fabbio, prima, e la giunta Rossa poi definirono come l’interesse pubblico: la realizzazione di una piazza pedonale vivibile, con l’individuazione di un’area a traffico limitato con un’unica corsia carrabile per consentire l’accesso ai residenti e alle scuole, ma emarginata in modo che mantenesse un congrua distanza dalla chiesa di Santa Maria di Castello; la garanzia che l’invaso urbano fosse accessibile a tutti anche ai disabili e che consentisse agli eventuali insediamenti commerciali di occupare anche aree esterne con dehor”.
In 10 anni, la piazza oggi si è trasformata: “la chiesa ha recuperato il suo sagrato e svetta su tutto il resto dell’invaso con la sua imponenza, evidenziando la sua rilevanza significativa; è stato collocato un pilomat sull’accesso della piazza per consentire il controllo del traffico, e proprio per questo l’invaso è diventato nel tempo luogo di riferimento per incontrarsi, per poter giocare e passEggiare liberamente; la zona pedonale intorno alla chiesa accoglie tutti i giorni, sia d’estate che d’inverno, i ragazzi in uscita dalle scuole che vi sostato per il pranzo, mamme con bambini, anziani al passeggio; nella zona sud-est della piazza nel tempo si sono insediate attività commerciali che godono di dehor esterni e che supportano la funzione di aggregazione della piazza”.