“Solo da noi mancano 700 insegnanti di sostegno”
Sindacati all?attacco: "Formalizzata la proclamazione dell?agitazione nel comparto istruzione e ricerca"
ALESSANDRIA – Non è un Natale sereno per la scuola: come spiegano i sindacalisti Serena Morando (Flc Cgil), Carlo Cervi (Cisl Scuola), Giovanni Guglielmi (Uil Scuola), Santo Bello (Snals) e Daniela Bulzomì (Gilda-Unams), «è stata formalizzata la proclamazione dello stato di agitazione nel comparto istruzione e ricerca, con l’astensione da ogni attività aggiuntiva di tutto il personale della scuola».
Perché la protesta? «Il contratto nazionale di lavoro 2016-2018 è scaduto il 31 dicembre 2018 ed è stato formalmente disdettato. Ecco perché rivendichiamo risorse aggiuntive, in modo da completare il recupero salariale rispetto a quanto perso nel precedente decennio, ridurre il divario rispetto alla media dei Paesi europei, riavviare le progressioni economiche e di carriera per l’Università e la ricerca e rendere maggiormente flessibile costituzione e utilizzo dei fondi per il salario accessorio».
Altro capitolo: i precari. «Occorre superare la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, a partire dalle dotazioni dei posti di sostegno. Le Università formano un numero fortemente insufficiente di insegnanti di sostegno: in Piemonte ne mancano circa 5mila e solo nella provincia di Alessandria più di 700, a fonte di un gettito dell’Università di Torino, unica in Piemonte a fare questo tipo di formazione, di circa 200 persone l’anno.