L’eroe moderno vince sul cinismo in “Don Chisciotte amore mio”
Alla Juta ultimo spettacolo del 2019 con una rivisitazione “romantica” del classico scritto dal romanziere Miguel De Cervantes
ARQUATA SCRIVIA — Si avvicina la fine dell’anno e il teatro della Juta di Arquata Scrivia propone per l’ultimo spettacolo del 2019 una rivisitazione del classico di Miguel De Cervantes. “Don Chisciotte amore mio” è il testo che porteranno in scena Angelo Tronca, Francesco Gargiulo e Barbara Mazzi sabato 21 dicembre, alle 21.00, nell’ambito della rassegna organizzata da Commedia Community.
I tre attori – allievi di Ferrini e Binasco – catapultano Don Chisciotte, Sancho Panza e Dulcinea nella nostra modernità, fatta di cinismo e individualismo. Ma Don Chisciotte è un altro uomo. Un uomo che diventa immediatamente eroe a causa della sua condizione. È uno spettacolo agile e brillante, nato per convincere gli altri che il sogno di Don Chisciotte poteva essere il tentativo di tutti, per illuderci con lui di essere eroi.
«Ad essere Superman sono tutti bravi: con la forza di mille uomini, i raggi laser dagli occhi e la capacità di saper volare, praticamente tutti possono diventare degli eroi – racconta Angelo Tronca, regista e autore dell’adattamento teatrale – Tutt’altra vita si consuma mostrandosi fragili alle intemperie, senz’altro scudo se non la propria volontà; questo è il vero atto eroico».
Don Chisciotte ci insegna che c’è solo una cosa peggiore di un fallimento: non averci nemmeno provato. Il tentativo è già una vittoria, un segno di vitalità, una risposta al bisogno e all’insoddisfazione. Sancho Panza ci insegna che da soli non si va da nessuna parte, mentre in due si va dappertutto anche restando apparentemente fermi. La coppia di antieroi per eccellenza offre lo spunto per un gioco teatrale che con ironia e intelligenza cita il modello di Cervantes prendendosi la libertà di distaccarsene e poi tornarci con riferimenti più o meno diretti.