Sviluppo territoriale ‘Bacino del Tanaro’: 33 comuni insieme per trovare fondi
Tra le aree tematiche ambiente, energia sostenibile, sistema idrogeologico, attività produttive, smart city e in generale miglioramento della qualità della vita
ALESSANDRIA – L’obiettivo è quello di promuovere nuove strategie di investimento per attrarre fondi europei. Ma anche pubblici e privati. Una progettazione che parte dalla coesione e dall’unione di 33 comuni del territorio (che gravitano sul bacino del Tanaro), di cui Alessandria è capofila, e che vede già coinvolte realtà come Aipo che – già con alcuni possibili progetti in ambito idrogeologico in mano – si è detta pronta a ‘fare squadra’ insieme agli altri (Alluvioni Piovera, Altavilla, Bassignana, Calliano, Casorzo, Castagnole Monferrato, Castell’Alfero, Castelletto Monferrato, Cerro Tanaro, Felizzano, Fubine, Grana, Isola Sant’Antonio, Masio, Molino dei Torti, Montecastello, Montemagno, Oviglio, Pietra Marazzi, Portacomaro, Quargnento, Quattordio, Refrancore, Rivarone, Rocchetta Tanaro, Rocca d’Arazzo, Sale, Scuzolengo, Solero, Tonco, Viarigi e Vignale Monferrato). “19 su 33 hanno già deliberato – ha spiegato il consigliere comunale della Lega, Gianni Ravazzi, che ha seguito tutto il percorso per conto dell’amministrazione di Palazzo Rosso – Ho già fatto 120 incontri, tra comuni e privati. Saremo i primi in Italia a provare a sfruttare questi tipo di finanziamento europeo. Ora ci sta seguendo anche Casale”.
La convenzione
Un termine massimo di 36 mesi per trovare partner “e poi se la coesione non dovesse dare i suoi frutti, si scioglie automaticamente, senza costi per le amministrazioni”. Un’iniziativa “a costo zero e che è una sfida e un’opportunità”: così la ha definita l’assessore Giovanni Barosini, che nella votazione in Consiglio comunale ha trovato l’appoggio di tutta l’aula che ha votato favorevolmente all’unanimità per questa proposta che si gioca su diverse aree tematiche. “Dall’ambiente, alla promozione di forme di energia sostenibile. Passando poi per il sistema idrogeologico, ma anche guardando al sostegno e promozione della attività produttive del territorio, con la valorizzazione della piccole e medie imprese e della valorizzazione culturale, oltre che degli spazi agricoli e delle strutture sanitarie. Spazio anche all’ambito del trasporti e dei collegamenti. Smart city e in generale miglioramento della qualità della vita” come spiegato dal segretario generale del Comune di Alessandria, Ganci.
“Un passo importante per tutto il territorio – ha aggiunto Ravazzi – un lavoro iniziato più di un anno fa, in sordina, senza alcuna etichetta politica, su iniziativa del sindaco. Riusciremo a inserirci nella ripartizione dei fondi per il 2014/2020 e, soprattutto, potremmo essere in prima fila per il periodo successivo, 2021-2026”.
E sul fronte Langhe Roero e Monferrato?
Tutto il Consiglio comunale ha sostenuto la proposta. Ma i dubbi restano su alcuni aspetti. Almeno nel consigliere Pd, Giorgio Abonante. “Il timore è nelle difficoltà a reperire fondi europei con comuni così piccoli. Magari proviamo a coinvolgere anche una realtà come Asti”. E inoltre qui si tratta di una convenzione “che deve nascere e svilupparsi. E ci vorrà il suo tempo. E siamo d’accordo e apprezziamo il lavoro svolto fin’ora. Ma perché da un lato si costruisce qualcosa di nuovo e quindi ancora precario e dall’altro ci si vuole staccare da una realtà consolidata come Langhe Roero e Monferrato, cedendo le quote? Mi sembra una contraddizione” sono state le parole del consigliere di opposizione.
“Nessuna volontà di chiudere con questa realtà – ha spiegato il sindaco Cuttica di Revigliasco – E’ una questione di parametri dettati dalla legge Madia. Non rientriamo in alcuni. Che non significa però che domani si esce da questa collaborazione importante. La situazione è ancora da verificare: solo allora si faranno le dovute valutazioni del caso e si deciderà”.