“Rivogliamo il servizio Eccobus. Così non va”. Raccolte 100 firme
Anche il consigliere comunale M5S, Francesco Gentiluomo, ha presentato un?interpellanza. In circolazione un solo mezzo
ALESSANDRIA – “Così come è oggi, il servizio ‘a chiamata’ Eccobus non funziona. Siamo obbligati a prendere altri mezzi (più cari) oppure a chiedere ai familiari quando si ha bisogno o, peggio ancora, farcela a piedi”: queste le parole di Carlo Scafaro, che ha lanciato una petizione – raccogliendo e depositando in Comune 100 firme tra gli abitanti di San Michele, Valmadonna e Valle San Bartolomeo – per chiedere “la riattivazione, con le caratteristiche antecedenti il 1° ottobre 2019, delle corse del servizio Eccobus di Amag Mobilità”. Petizione che è stata “accolta da Palazzo Rosso e assegnata al dirigente competente” come è stato risposto dall’Ufficio protocollo del Comune di Alessandria
L’interpellanza
Sulla questione anche il consigliere comunale M5S, Francesco Gentiluomo, ha presentato un’interpellanza. Quando è nato il servizio, i mezzi di trasporto ‘a chiamata’ erano quattro. “Poi sono scesi a tre, a due e ora ce n’è uno solo”. Ciò comporta che il mezzo faccia – sulla base delle prenotazioni più o meno con gli stessi orari – il giro nelle zone comprese tra via Vecchia dei Bagliani, Cittadella, San Michele, Cornaglie, Giardinetto, Valle San Bartolomeo, Pecetto, Valmadonna e Alessandria. “In definitiva, significa stare sull’autobus un’ora” ha spiegato Gentiluomo, chiedendo alla giunta “di ripristinare il servizio oppure di rimettere le linee ordinarie (10 e 11) soppresse”.
La risposta
“Amag Mobilità – ha risposto il vicesindaco Davide Buzzi Langhi a nome dell’amministrazione – sta sperimentando la modalità di richiesta del servizio a ‘chiamate raggruppate’. Le aree servite sono rimaste tali, ma non c’è più la prenotazione individuale, perché si aspetta di raccogliere una serie di richieste”. “È sempre stato così – ha ribattuto il consigliere 5 Stelle – Solo che prima era a raggruppamento su un unico sobborgo, oggi con un solo mezzo si fa il giro di tutti”.
Così, però, “gli anziani dei paesi – conclude Scafaro – non possono utilizzare il servizio e si incentiva l’utilizzo di auto private. In una città già abbastanza inquinata…”.