Ex Vivai Olcese, il Tar dà torto al Comune
L'amministrazione comunale di Novi perde il ricorso presentato dalla Nuova Centro Europa sul capannone degli ex Vivai Olcese
NOVI LIGURE — Il Tar ha dato ragione alla società Nuova Centro Europa: non dovrà pagare 105 mila euro al Comune di Novi Ligure come “contributo straordinario” per la modifica di destinazione d’uso urbanistico degli ex Vivai Olcese di strada del Turchino. Il tribunale amministrativo di Torino l’altro ieri è stato chiamato a pronunciarsi in primo grado sulla procedura cautelare da parte della Nuova Centro Europa: i giudici però hanno deciso di definire immediatamente il merito del ricorso, con quella che viene definita “sentenza breve” e che viene utilizzata nei casi in cui il ricorso sia manifestamente fondato.
La Nuova Centro Europa aveva chiesto al Comune di mutare la destinazione del capannone di strada del Turchino da agricolo a produttivo/artigianale. Per ottenere il cambiamento, la società sarebbe tenuta a pagare 105 mila euro di “contributo straordinario”. Al posto della somma, propone di cedere al Comune una porzione del capannone, per un controvalore di 120 mila euro. L’allora amministrazione comunale di Muliere accetta, per realizzare in quello spazio la nuova serra comunale. Quando, dopo le elezioni, c’è il cambio di amministrazione, uno dei primi atti del sindaco Gian Paolo Cabella è quello di annullare la decisione del suo precedessore. A quel punto la Nuova Centro Europa dovrebbe versare i 105 mila euro ma si oppone. I giudici danno ragione alla società e ora il Comune dovrà anche pagare 3 mila euro di spese processuali.
Le motivazioni della sentenza? Per i giudici «va riaffermato il consolidato principio giurisprudenziale secondo cui ogni qualvolta la pubblica amministrazione intenda emanare un atto di secondo grado (annullamento, revoca, decadenza), incidente su posizioni giuridiche originate dal precedente atto, è necessaria la comunicazione dell’avvio del procedimento». Comunicazione che in questo caso non c’è stata.