Anolf insegna a cercare un lavoro, in quattro ne trovano uno
Qual è il modo più corretto ed utile per trovare lavoro? Cosa bisogna inserire in un curriculum e cosa invece è meglio evitare? Quale immagine di sé occorre trasmettere durante un colloquio?
ALESSANDRIA – Qual è il modo più corretto ed utile per trovare lavoro? Cosa bisogna inserire in un curriculum e cosa invece è meglio evitare? Quale immagine di sé occorre trasmettere durante un colloquio? Questi ad altri fondamentali aspetti sono stati affrontati nel corso del progetto ‘Lavorare Insieme’ organizzato da Anolf Alessandria – Associazione Nazionale Oltre le Frontiere, promossa dalla Cisl – con il supporto del Csvaa nell’ambito del Bando di Progettazione Sociale 2019. Obiettivo del corso, formare ed orientare 12 beneficiari richiedenti asilo o con permesso di soggiorno – uno solo dei quali ‘over 50’, tutti gli altri di intorno ai 30 anni – fornendo loro validi strumenti per affrontare con consapevolezza la ricerca di un impiego, favorendo, di conseguenza, l’inclusione sociale.
Iniziato a giugno e proseguito nei tre mesi successivi, il percorso è stato articolato in varie sessioni. «In prima battuta con un incontro orientativo – spiega Caterina Guarnera, presidente Anolf – durante il quale i nostri volontari hanno estrapolato più notizie possibile fornite dagli utenti con lo scopo di individuare le varie competenze per cominciare a compilare un curriculum vitae». Nella seconda fase si è passati alla stesura vera e propria di un ‘cv’ personale, definendo le informazioni utili da inserire e i modi per valorizzarlo. Inoltre, si sono tenuti incontri collettivi focalizzati sui colloqui di lavoro, su come presentarsi e come gestire lo stress. La terza fase, invece, ha riguardato la ricerca di percorsi formativi specifici basati sulle singole competenze
Un percorso di tre mesi che alla fine ha dato i suoi frutti. Ben quattro utenti, infatti, hanno trovato un impiego, «tre di questi in aziende del territorio, uno, invece, è stato assunto da Amazon. Altri quattro, da settembre ad oggi hanno sostenuto vari colloqui, qualcun’altro sta frequentando i corsi formativi dell’Enaip» sottolinea Caterina Guarnera. Dare ai 12 partecipanti una possibilità di impiego era senza dubbio l’obiettivo principale del progetto, «in realtà, però, il fine era anche quello di indicare loro la giusta direzione. Far comprendere che cercare lavoro non è una cosa semplice, che ci sono prassi e metodologie da seguire, che non bisogna cedere al pessimismo al primo ‘no’ ricevuto o dopo diversi tentativi non andati a buon fine. Inoltre, più in generale, era importante far capire a queste persone che non sono sole».