Addio a Bruno Nicolé, dal bianconero al grigio
Nell'Alessandria concluse la sua carriera nel 1967. Si è spento a 79 anni
Il più giovane capitano nella storia della nazionale italiana, a soli 21 e 61 giorni, Bruno Nicolé è stato anche un Grigio, nella sua ultima stagione da calciatore, 66-67. Attaccante classe 1940, Nicolé si è spento nella sua Padova, a 79 anni.
Nato nel 1940, il debutto in serie A a soli 16 anni, nel Padova di Nereo Rocco. Dopo un solo campionato il passaggio alla Juve, voluto da Giampiero Boniperti, per 70 milioni e il prestito di Hamrin. In bianconero fino alla stagione 1962 – 63, tre scudetti e due Coppe Italia, nella squadra che, per prima, nei quarti di finale della Coppa dei Campioni, batté il Real Madrid al Bernabeu.
Dal 1963 al 1967 quattro maglie diverse: Mantova, Roma (dove conquistò la sua terza Coppa Italia), Sampdoria e, dopo pochi mesi, già nella sessione invernale di mercato, l’Alessandria. Il campionato 66-67 si chiuse con la retrocessione: Nicolé decise di ritirarsi. In una intervista a Gianni Mura aveva dichiarato: “All’Alessandria, in B, mi vergognavo di quanto mi pagavano. Siamo retrocessi, ma qualcosa mi si era rotto dentro già prima”.
Il figlio Fabio ha scritto un libro, “Bruno Nicolè. Ho amato lo sport e ho scelto il calcio, ho amato il calcio e ho scelto lo sport”, per raccontare il calciatore e l’uomo, diventato professore di educazione fisica dopo i successi nel pallone. Un talento intelligente, sfortunato e sensibile.