Contro la violenza sulle donne, “le parole hanno un peso”
Mercoledì 27 novembre al teatro Ambra i cittadini e le scuole potranno reagire alle ?Parole Ostili? con la voce della giornalista Natasha Lusenti che intervista tre donne concentrando l'attenzione del linguaggio in tre settori diversi del lavoro e della vita
ALESSANDRIA – “Ogni 70 ore muore una donna: le parole sono uno degli elementi che costituiscono il terreno fertile su cui agire”. Tant’è che il termine ‘femminicidio’ ha trovato riconoscimento nel vocabolario della lingua italiana. Non solo una parola, ma tutto il linguaggio ha delle responsabilità, perché “nel raccontare una violenza sulle donne in modo sbagliato, ogni femminicidio si arricchisce di nuove giustificazioni per il colpevole e di nuove coltellate alla vittima”.
‘Parole Ostili’
Così in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne la Camera del Lavoro di Alessandria ha voluto concentrare l’attenzione sul tema del linguaggio, “perché non basta più indignarsi, serve mettere in campo azioni, soprattutto in un mondo in cui i social hanno sdoganato il linguaggio e la rappresentazione di queste violenze nei luoghi di lavoro, a casa, per strada” sono state le parole di Maria Iennaco della Segreteria Cgil e di Franco Armosino, Segretario Generale della Camera del Lavoro alessandrina. “Serve fare cultura. Soprattutto tra i giovani. Perché attraverso il linguaggio noi facciamo capire chi siamo”. Per arrivare poi alle donne nel mondo del lavoro “che devono denunciare l’umiliazione e la denigrazione che si attua con le parole”.
L’iniziativa
Così mercoledì 27 novembre dalle 10 alle 13 al teatro Ambra (viale Brigata Ravenna) i cittadini e le scuole (Enaip, Nervi-Fermi e Vinci-Migliara hanno aderito) potranno reagire alle ‘Parole Ostili’ con la voce della giornalista di RaiRadio2 Natasha Lusenti che intervista tre donne concentrando l’attenzione del linguaggio in tre settori diversi del lavoro e della vita: il mondo del lavoro con Susanna Camusso, responsabile nazionale Politiche di genere Cgil, quello del Tribunale con l’avvocata dei centri antiviolenza Emma Onlus Silvia Lorenzino, fino a quello dell’informazione con Stefanella Campana, giornalista, Cpo Stampa Subalpina e Direttivo Giulia.
“I giovani hanno piena coscienza di cosa è la violenza di genere – hanno spiegato alcuni insegnanti – Ma spesso sono trascinati dalle modalità del mondo dei social, che bisogna imparare (e quindi insegnare) a leggere”. Perché la scuola ha un ruolo fondamentale nella crescita dei ragazzi e nel loro linguaggio, per formare uomini e donne di domani.