Benedetta Tobagi presenta “Piazza Fontana. Il processo impossibile”
Giovedì 21 novembre la giornalista e scrittrice a Cultura e Sviluppo insieme a Laurana Lajolo e Giulia Boccassi
ALESSANDRIA – Un evento tragico nella storia della nostra Repubblica, che fa da spartiacque tra gli anni del boom economico e un decennio profondamente segnato dal terrorismo politico: cinquant’anni fa una bomba esplode alla Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano. I morti sono 17, i feriti un centinaio, le conseguenze pesantissime e la vicenda processuale successiva particolarmente ingarbugliata. La ricostruisce con precisione Benedetta Tobagi, giornalista, scrittrice, ricercatrice, autrice di Piazza Fontana. Il processo impossibile, un libro molto ricco e documentato, che sarà presentato all’Associazione Cultura e Sviluppo di piazza De Andrè giovedì 21 novembre alle 19 (con pausa buffet alle 20,30 e termine alle 22,30).
Insieme all’autrice interverranno Laurana Lajolo, docente, scrittrice, storica, direttrice del Quaderno di Storia Contemporanea dell’Isral e Giulia Boccassi, avvocato penalista, responsabile nazionale dell’Osservatorio Pari Opportunità Ucpi (Unione Camere Penali italiane).
Nella quarta di copertina del libro [ed. Einaudi, 2019] si legge: «In un racconto serrato e documentatissimo, Benedetta Tobagi indaga la strage di piazza Fontana a partire dal primo processo sull’attentato, un processo-labirinto celebrato tra Milano, Roma e infine Catanzaro nell’arco di quasi vent’anni. Prima di essere affossato da assoluzioni generalizzate, esso porta alla luce una sconcertante trama di depistaggi e accerta le pesanti responsabilità dei terroristi neri e di alcuni ufficiali dei servizi segreti fino a trasformarsi in un processo simbolico allo Stato: una ricostruzione che si arricchisce e trova sostanziali conferme nei decenni successivi. Piazza Fontana sottopone il sistema della giustizia a una torsione estrema; è un incubo, ma insieme un risveglio. Se da un lato la tragedia dell’impunità alimenta un profondo sentimento di sfiducia, dall’altro comporta una dolorosa presa di consapevolezza che contribuisce alla maturazione di una coscienza critica in ampi settori del mondo giudiziario e tra i cittadini».