Cosenza: ‘Spero di essere un punto di riferimento per la squadra’
'Il Monza è uno squadrone obbligato a vincere, ma ci siamo anche noi'
Se gli chiedono come si sente nel ruolo di leader, Cosenza risponde sincero. “Non sono uno da etichette. Spero di diventare un punto di riferimento per la squadra”.
Lo è già, ed è anche un idolo per la tifoseria. “Dopo il ko con l’Albinoleffe sono andato a chiedere scusa: l’errore sul gol ci può stare, anche una scivolata o un rimpallo sfortunato, ma l’atteggiamento dopo no, quello non ci deve essere. Non ci si comporta come ho fatto io, trascinando anche i compagni: mi sono sentito responsabile, il minimo era scursarmi”.
Si è inserito bene e in fretta, “perché mi sono sentito in una famiglia, in mezzo a persone con tantissimo entusiamo: giovani interessanti e esperti che si sono calati in fretta e bene nella realtà, pronti a dare più del massimo”.
A proposito di giovani: l’Alessandria ha scelto di fare il minutaggio, come quasi tutte le società del girone. “Io appartengo ad un’altra era: a 18 anni giocavo già insieme a chi ne aveva 30 perché pensavano che ero pronto, mica per il minutaggio, che è venuto dopo. Si può essere esperti a 22 anni, pure prima, anche se tra uno che ne ha 23 e uno di 30, le società che cercano l’esperienza è più facile che scelgano quello di 30. Invece io penso che i giovani che meritano devono giocare: i nostri, all’Alessandria, sono molto validi”.
Si avvicina la partita con il Monza: tifosi mobilitati, tutti pensano già al 24 novembre. “Noi lavoriamo, la prepariamo con la stessa attenzione e intensità di tutte. E’ una partita molto importante, ma non ancora determinante. Troppo presto per tirare la riga e fare le somme. Il Monza è uno squadrone con il peso di dover vincere, ma ci siamo anche noi”