Il pianoforte a pedaliera per la prima volta in Piemonte per gli Amici dell’Organo
Domenica 10 novembre ultimo appuntamento di stagione con il noto organista e direttore d'orchestra tedesco Johannes Skudlik al poderoso Pedalfluegel
ALESSANDRIA – La quarantesima stagione sugli organi storici della provincia si conclude domenica 10 novembre alle 16 nella sala Conferenze dell’Associazione Cultura e Sviluppo in piazza De André 76. Per la prima volta ad Alessandria, e a memoria degli organizzatori in tutto il Piemonte, il noto organista e direttore d’orchestra tedesco Johannes Skudlik, già noto al pubblico per aver tenuto lo scorso anno un apprezzato concerto ad Ovada, si esibirà questa volta al poderoso Pedalfluegel, un pianoforte gran coda sovrapposto ad un secondo strumento che aziona una pedaliera, come succede nell’organo.
Lo strumento trae la propria origine sia dal clavicordo sia dal clavicembalo a pedali. Il primo è menzionato già in una fonte del XVI secolo. Gli organisti usavano questi strumenti per lo studio domestico, soprattutto per evitare di fermarsi lunghe ore in una chiesa non riscaldata. Bach stesso possedeva un pedalcembalo e pare che le Trio Sonate e diverse altre opere abbiano avuto questa particolare destinazione. Mozart aveva invece già un pianoforte a pedali, costruito per lui nel 1785. Ma fu soprattutto nel periodo romantico, in Francia e in Germania in particolare, che il Pedalfluegel trovò la massima fioritura e diffusione, soprattutto per opera di Robert Schumann, che gli dedicò svariate opere, oggi udite soprattutto all’organo, e di Mendelssohn che aprì addirittura una classe di pianoforte a pedali al Conservatorio di Lipsia.
Nell’Ottocento molti famosi compositori (oltre a Schumann Camille Saint Saens, Charles Gounod, Leon Boellmann, Franz Liszt ) composero per questo particolare tipo di pianoforte. Nello scorso secolo invece lo strumento subì un brusco declino, e tornò ad essere usato solo dagli organisti per studiare a casa, come nel Seicento e nel Settecento. Solo in tempi recentissimi alcune ditte ne hanno ricominciato la produzione, e conseguentemente alcuni compositori contemporanei fra cui Ennio Morricone, Jean Guillou e lo stesso Skudlik hanno voluto scrivere per questo strumento “ritrovato”.