Errori e regali: i venti minuti in cui l’Alessandria si scioglie
Anche i cambi non convincono: dall'azione del pareggio inizia un'altra partita
Brutti così difficile esserlo. Un auspicio, una speranza: la parola ‘crisi’ si fa strada in una giornata in cui l’Alessandria si scioglie sotto i colpi di una avversaria di categoria, organizzata, senza grossi nomi, ma con un allenatore che, dalla pochezza dei suoi nel primo tempo esce con le idee chiare su come prendere in mano la gara.
Mosse vincenti, al contrario di quelle in casa grigia: il risultato è un gancio diretto di quelli che fanno male.
VALENTINI – Incolpevole: difficile dirlo per uno che raccoglie quattro volte la palla nella sua rete, ma è la vittima, anche lui, degli errori di compagni che, invano, prova a comandare ad alta voce. Il passivo potrebbe essere anche più pesante senza la parata decisiva su Sibilli. Respinge anche il rigore, peccato che la palla resti lì: 6
DOSSENA – Ruvido: interventi concreti nel primo tempo, duri il giusto, rischiando il giallo, ma concedendo poco spazio. L’involuzione non risparmia neppure lui nella ripresa, che lascia troppo spazio sulla fascia nell’azione del raddoppio e neppure è incisivo sulle palle alte: 5.5
SARTORE – Impalpabile (dal 30’st): l’unica spiegazione per il suo ingresso è che si spera possa alzare il baricentro e accelerare il gioco. Nulla di tutto ciò gli riesce, in 20 minuti solo un cambio di gioco e solo movimento a vuoto: 5
COSENZA – Infilato: Quando non è giornata neppure per Ciccio, allora la solidità difensiva del primo mese di campionato va in tilt. Complice un rimpallo e una zolla, si fa infilare nell’azione del primo gol e nel terzo è troppo alto per rimediare: 5
SCIACCA – Affannato: non è disinvolto e pulito negli interventi come in altre gare, nella ripresa soffre Gusu oltre il limite, anche lui corre a velocità ridotta. Solo nel primo tempo si alza un po’, a beneficio della manovra, ma va in sofferenza, come tutta la squadra, quando l’Albinoleffe cambia marcia: 5.5
CAMBIASO – Prevedibile Gli avversari ormai hanno imparato a conoscerlo e a prendergli le misure ed è meno facile sorprenderli. Nel primo tempo, comunque, dal suo piede gli assist per le due opportunità prima del vantaggio. Quando si intestardisce, si accentra troppo ed è più prevedibile, nell’azione del pareggio il tocco a Castellano è inutile e innesca la manovra degli avversari: 5
GERACE – Maturo: fino a quando resta in campo lui la squadra ha più equilibri in mezzo, anche buone letture del gioco, nessun timore a portare palla e a smistarla. Imposta, recupera, avrebbe meritato di avere un minutaggio superiore: 6
CHIARELLO – Limitato: (dal 20’st) appena entrato ha due guizzi che illudono sulla capacità di sorprendere gli avversari. Ma il suo contributo non va oltre quei pochi minuti brillanti, risucchiato, anche lui, in una prestazione collettiva da dimenticare: 5
SULJIC – Condizionato perché si porta ancora nella testa il rigore causato contro la Pistoiese, che lo frena mentalmente e, di conseguenza, anche nel gioco. Diventa anche condizionante, perché da un suo errore in mezzo nasce l’azione del terzo gol, che chiude definitivamente la gara: 4.5
CASTELLANO – Altalenante: dal suo piede il lancio di trenta metri per Arrighini che va a segnare. Sua anche la conclusione più pericolosa dei Grigi nella ripresa. Non si può pensare,però, di affidargli l’impostazione del gioco, perché ha altre caratteristiche e nella ripresa si smarrisce anche lui: 5.5
AKAMMADU – Inutile (dal 43’st): Non lui,ma il suo ingresso, in una gara ormai compromessa, in cui in 5 minuti o poco più avrebbe potuto incidere: ng
CELIA – Accelerato: nel primo tempo il gioco si sviluppa, soprattutto a sinistra. A volte anche un po’ troppo ostinato, i cross sono meno sfruttabili, ma macina la fascia senza un attimo di pausa. Forse accusa un po’ la fatica dopo due turni di stop: è l’unica spiegazione per un cambio altrimenti difficile da comprendere: 6
PRESTIA – Punito: (dal 20’st) Salterà il derby con il fallo di mano che, a gara decisa, è intervento da giocatore inesperto e non da uno navigato come lui. Che si presenta con un colpo di testa deviato in angolo e ancora di testa sfiora il pareggio, ma macchia la sua prestazione con l’intervento al 90′: 5
EUSEPI – Generoso: il colpo di testa alla mezzora del primo tempo meriterebbe sorte migliore. Gioca molto per la squadra, spesso ha due uomini su di sé, anche se i compagni non sfruttano gli spazi che si aprono. Va anche ad aiutare in difesa, non è uno che si limita ad aspettare palloni in area, ma qualcuno in più dovrebbe arrivargli: 5.5
PANDOLFI – Invisibile (dal 30’st): Uno dei cambi che convincono meno, non per chi entra, ma per la rinuncia ad uno che almeno fa a sportellate. Quando la gara si complica, il nuovo entrato non ha neppure un pallone giocabile: ng
ARRIGHINI – Spietato: Uno di quei giocatori che, quando ha il pallone giusto, difficilmente perdona. Gol davvero bello, che resta, però, una delle rarissime apparizioni nell’area avversaria. Quando i Grigi passano al 4-2-3-1 non ne beneficia proprio: 6