Regolamento commercianti morosi: “davvero li consideriamo evasori per 250 euro?”
Dieci i favorevoli alla proposta di Locci e 15 i contrari: l'emendamento viene bocciato
ALESSANDRIA – “Basta con la criminalizzazione di artigiani e commercianti”. E’ Emanuele Locci, spogliato delle vesti di presidente del Consiglio comunale, per indossare gli abiti di rappresentante di Alessandria Migliore a proporre un emendamento al Regolamento contro l’evasione fiscale nel mondo del commercio e dell’artigianato che è stato discusso e votato in commissione consiliare, dopo aver subito delle modifiche a seguito di numerosi incontro dell’amministrazione con le associazioni di categoria. Come ad esempio l’elenco completo dei tributi interessati o le tempistiche per mettersi in regola con i pagamenti prima che la licenza o la concessione venga revocata.
L’emendamento Locci
Ma a non essere accettato è stato il limite di irregolarità tributaria stabilito, che parte dai 250 euro (che nella prima versione era addirittura 50). “Pensare di punire chi si trova in difficoltà perché non ha pagato 250 euro è un’inutile ed infruttuosa criminalizzazione delle forze produttive della città e per questo ho chiesto di innalzare questo limite almeno a 2500”. Questa la richiesta di modifica di Locci, insieme ad altri rappresentanti di maggioranza, Castellano FdI, Mauro Bovone FI, che non accetta il “ti faccio chiudere, mettendo lucchetti e manette a chi opera in difficoltà, come il commercio”, ma anche della minoranza come Berta, De Marte e Annaratone. Richiesta ragionevole anche per il M5S. Mentre c’è chi – come Marica Barrera – parla di “gioco del poker, con una presa sottogamba di questo provvedimento” e la richiesta di tornare in commissione.
Bocciato
Ma l’emendamento viene bocciato: in primis dal parere tecnico non favorevole, che l’opposizione e lo stesso Locci hanno definito più “politico”. No perché, “estrometterebbe dai procedimenti regolamentari un numero elevato di potenziali contribuenti non in regola”. E poi dalla giunta, con l’assessore Lumiera che vuole andare avanti, “perché non è un gioco al rilancio. La somma si è definita in accordo con le associazioni. E comunque se non si riesce a rateizzare 250 euro, forse ci sono poche speranze di non chiudere”. Anche perché, come si aiuta il commercio? “Tutelando chi ha sempre pagato e chi è in regola. E dando comunque tutte le possibilità agli altri di farlo. Se lo vogliono” ha concluso l’assessore Roggero.
Ma la votazione segue la linea dell’amministrazione Cuttica: 10 i favorevoli alla proposta di Locci e 15 i contrari. Nulla di fatto. Così sul provvedimento nel suo complesso, senza però la modifica dai 250 ai 2500 euro, la minoranza ha votato contro, mentre Locci, Bovone e Castellano si sono astenuti, contrariamente al favore espresso dal resto della maggioranza.