‘Il rosso ci ha condizionati. Ma noi meno brillanti’
Scazzola: 'Arbitraggio all'inglese? Di inglese oggi c'era solo il campo'
“Arbitraggio all’inglese? Oggi di inglese c’era solo l’erba del campo del Moccagatta”. Cristiano Scazzola non ci sta alla battuta di un cronista da Como. Perché la direzione del signor Perrotta di Barcellona Pozzo di Gotto è stata né italiana, né inglese: semplimente pessima.
A fine gare i passi decisi del tecnico verso l’arbitro sono sembrati un tentativo di chiedere spiegazioni, per quanto fatto, e non fatto, dal fischietto siciliano e dai suoi due assistenti. “Mi sono trattenuto. Preferisco non parlare dell’arbitro”. Che, però, in una giornata meno brillante per i Grigi, ha condizionato l’andamento della gara e, anche, il punteggio. “Non decisioni eclatanti, ma quando non si fischia mai, neppure gli episodi più evidenti, gestire la gara e produrre gioco diventa difficile”. Poi, però, ci sono anche i limiti di una prestazione sottotono, che anche il tecnico riconosce. “Avremmo dovuto attaccare di più la palla alle spalle, visto che il Como ce lo ha concesso. Anche se tutte le volte che abbiamo provato ad andare sotto, se gli avversari ti saltano sopra e ti schiacciano, ogni tanto bisognerebbe anche fischiare fallo”.
Il punto, comunque, vale per il tecnico dell’Alessandria. “Tutti i risultati che fanno classifica hanno valore. Con il Como uno scontro diretto per i playoff. Siamo passati in vantaggio con un bel gol di Celia e abbiamo rischiato quasi nulla. Essere rimasti in dieci, nella ripresa, non ci ha certo agevolato: avremmo dovuto ripartire un po’ meglio, questo sì, ma dietro ci siamo mossi bene. Ho inserito Gilli, siamo passati a quattro tenendo bene e, in mezzo, Casarini si è mosso meglio, in crescita rispetto al primo tempo. Abbiamo anche ritrovato Gazzi e questo è molto importante per noi”.
Rosso esagerato ad Arrighini, soprattutto dopo un intervento netto su Chiarello non sanzionato. “Un cartellino che ci ha penalizzato oggi e ci penalizzerà anche per la prossima gara, perché in attacco avremo un interprete in meno. Bisogna cercare di non farsi innervosire: capisco che non è facile, ne parleremo da martedì”.
Il Como in campo era quello studiato alla vigilia? “Una squadra che concede tanto dietro, aggressiva. Con un arbitro così, il confronto si complica: perché tutte le volte, ripeto, che si gioca sotto, non tira mai fuori il fischietto. In gare come questa bisognerebbe adeguarsi subito: fare fallo anche noi, tanto chi dovrebbe, non ferma il gioco. Abbiamo gestito bene anche le palle lunghe a cercare Miracoli e anche in 10 non ricordo conclusioni pericolose”. Le valutazioni sul Como e sul signor Perrotta si fermano qui. “Preferisco parlare della mia squadra: non siamo stati brillanti come in altre partite, però il campionato è lungo e anche da questo confronto con il Como dobbiamo cercare di prendere le indicazioni positive e migliorare dove siamo mancati”.
A inizio ripresa ha giocato quasi solo la formazione ospite “Vero anche questo e, insisto, quando ci siamo ritrovati con l’uomo in meno abbiamo perso un po’ le misure. Avremmo comunque potuto essere più pericolosi: lo abbiamo fatto un paio di volte e avremmo dovuto essere più incisivi e lucidi. Qualcuno ha patito un po’ le energie spese in Coppa, come Chiarello. Adesso abbiamo un giorno in meno, è vero, ma abbiamo il tempo per recuperare e tornare a stare meglio rispetto ad oggi”.
Cambi modificati dall’espulsione? “Le sostituzioni rispondono alle esigenze del momento: ci siamo messi a 4 dietro per coprire meglio il campo, con Gilli e Sciacca, che si è sacrificato in un ruolo non suo. Eusepi era stanco e, visto l’arbitro di oggi, anche lui a rischio. E, comunque, le opportunità le abbiamo avute: se Casarini avesse servito meglio Pandolfi nel finale, sarebbe entro bene in area, con possibilità di segnare”