“Storia dell’Italia unita”: dal 1861 ad oggi nel libro di Marcello Croce
Venerdì 4 ottobre alla Gambarina la presentazione del libro dello studioso torinese
ALESSANDRIA – Venerdì 4 ottobre alle 18 al Museo Etnografico in piazza della Gambarina l’Associazione Culturale Libera Mente-Laboratorio di Idee e l’Associazione Comunicazione Immagine Alessandria Onlus organizzano la presentazione del libro di Marcello Croce Storia dell’Italia unita. Generazione e corruzione di uno Stato Nazionale. Dialoga con l’autore Mariuccia Venturi, interviene Aldo Rovito, modera Fabrizio Priano.
Nella sua opera Croce analizza in termini culturali e filosofici il difficile e complesso percorso dell’Italia Unita (1861) ad oggi. Nella storiografia contemporanea si è un po’ persa la buona abitudine alle storie di lungo periodo scritte da un solo autore. Basterebbe questa considerazione per sottolineare la novità metodologica rappresentata da questo volume di Marcello Croce, studioso coraggioso e anticonformista che ha voluto analizzare in termini culturali e filosofici il percorso tortuoso e complesso dell’Italia unita dal particolare punto di vista dello Stato nazionale.
Altro elemento di rilievo è il fatto che ci si trova di fronte a un modello di “storia totale”, che va dall’analisi delle vicende politiche, vero asse portante della narrazione, agli aspetti di natura economica, dallo scenario internazionale all’attenta lettura dei fenomeni di costume e culturali, dalla originale analisi del ruolo della Chiesa nella storia italiana agli aspetti più politologici quali la trasformazione, fino al loro annullamento, dei concetti di rappresentanza politica e di sovranità nazionale.
Il volume isola tre snodi fondamentali per la storia italiana: la nascita dello Stato nazionale; la guerra civile che si sviluppa a partire dal fascismo; il Sessantotto. Un libro destinato a fare discutere. Una ricerca che pone dubbi su nodi irrisolti e che offre una interpretazione mai assoluta, sempre problematica, come dev’essere quella di uno storico, utile per fare emergere interrogativi scomodi e riflessioni non sempre politicamente corrette.