“Tagli e investimenti ridotti sul personale nel piano di Riequilibrio”
Le preoccupazioni di Cgil, Cisl e Uil rivolte al Comune
ALESSANDRIA – “Importanti cambiamenti di rotta” li hanno definiti Cgil, Cisl e Uil che in un comunicato unitario hanno sottolineato le preoccupazioni per alcune voci sul documento di Riequilibrio che l’amministrazione comunale ha redatto e votato i primi di agosto. “A preoccuparci maggiormente sono i tagli e i ridotti investimenti sul piano occupazionale, nonostante le premesse rassicuranti risalenti a due mesi fa, in occasione dell’ultimo incontro avuto col Comune” spiegano i sindacati.
“In quell’occasione l’amministrazione comunale ci aveva rassicurato garantendo che non ci sarebbero state ripercussioni sul personale e i servizi sociali. Apprendiamo invece che la revisione della spesa relativa ad alcuni servizi essenziali erogati ai cittadini alessandrini potrebbe mettere in discussione la tenuta dell’occupazione. Le voci di spesa sono state riviste, come si legge nel documento, a seguito del disequilibrio di cassa, giustificato con difficoltà e ritardi tanto nei pagamenti quanto nel recupero dell’evasione fiscale. I problemi economici conseguenti sembrano essersi acutizzati nell’ultimo triennio” scrivono le tre sigle sindacali.
In particolare le principali voci riguardano il settore ‘scuola’ (trasporto degli alunni con il servizio scuolabus, erogazione del servizio mense, abbonamenti agevolati ai mezzi pubblici che non paiono più costituire una priorità), ma anche i servizi socio-assistenziali e in generale l’ambito culturale (servizi sociali già pesantemente ridimensionati, servizi cimiteriali che il Comune avrebbe deciso di esternalizzare e più in generale, la gestione e all’organizzazione degli investimenti sulla cultura e i servizi sportivi in città).
“Partendo dai servizi educativi abbiamo riscontrato un processo di razionalizzazione come l’accorpamento di alcune strutture. Dal punto di vista occupazionale in questo settore, come in altri, si vuole puntare sul personale già in servizio nonostante la carenza ormai cronica di risorse. A tale insufficienza il Comune ha pensato di sopperire ricorrendo in alcuni casi e, per il periodo che intercorre tra l’inizio dell’attività scolastica e la fine del 2019, all’esternalizzazione dei servizi di pulizia. Il contenimento dei costi pare dunque accompagnarsi all’ipotesi, sempre più concreta, di affidare all’esterno la gestione di servizi, tra i quali anche il nido. Sempre nell’ambito scolastico si evidenzia la flessione degli iscritti al servizio mense”. Caso a parte per la Ludoteca C’é Sole e Luna: sono in aumento le tariffe a carico delle famiglie intenzionate a usufruire del servizio. “Ci sembrano poi non verosimili e difficilmente applicabili i tagli previsti su voci di pubblica utilità come il servizio disability (pag. 61) con una riduzione tra il 2019 e il 2020, da 170 mila e oltre a 10 mila euro. Ricordiamo che il contributo ai servizi per il trasporto dei disabili verrà dimezzato progressivamente”.
Sulle altre materie, sempre inerenti l’aspetto occupazionale, il riferimento è alle “decurtazioni importanti anche per i servizi mobilità e pubblica illuminazione, oltre all’incomprensibile previsione di spesa relativa al costo del personale impegnato nello svolgimento dei servizi cimiteriali, posto che la Giunta ha già deciso di esternalizzare il servizio”. I sindacati aggiungono poi la revisione della spesa nel settore cultura: “a pagare le spese di questa revisione con riequilibrio del bilancio troviamo anche il settore cultura che subisce la perdita, per quanto riguarda la Biblioteca, di ben oltre il 70% dell’investimento”.
Le tre sigle chiedono al sindaco “di illustrare e motivare le scelte compiute, perché a nostro avviso, stando così le cose, vengono disattesi la qualità dei servizi rivolti ai cittadini e alle famiglie, oltre alla efficace gestione delle risorse umane. Aggiungiamo che nella Pubblica Amministrazione graveranno in modo particolare le uscite dal lavoro a seguito dei pensionamenti indotti dall’introduzione di Quota 100, con effetti dirompenti sul personale, anche in considerazione dell’assenza di un adeguato turn over”. E per questo motivo, “riteniamo inaccettabile che si possa intraprendere la direzione dell’esternalizzazione massiccia di servizi, spesso a scapito del servizio erogato e con l’ottica del ribasso. Meccanismi che non tutelano i lavoratori e contro i quali ci riserviamo le iniziative necessarie” concludono Cgil, Cisl e Uil.