Le Rsu Cgil sottolineano le “gravi situazioni” nei servizi educativi
Assemblea per discuterne il 12 settembre
ALESSANDRIA – Al tavolo di trattativa del 4 settembre con l’amministrazione, la RSU Patrizia Mileto ha esposto con dettagli precisi la situazione grave in cui versano sia i servizi educativi nelle scuole, sia i rispettivi uffici amministrativi. “Con dovizia di particolari che sembrano aver stupito l’amministrazione, mentre sappiamo che le numerose relazioni volte a rappresentare le criticità dovute alla carenza di personale sono state presentate all’amministrazione ma ignorate” scrivono i rappresentanti sindacali della Cgil di Palazzo Rosso (Andrea Boriani, Antonio Pino, Cristina Franchini, Dalia Ghisu, Patrizia Mileto,Renzo Doglioli). “Senza contare i precedenti incontri con la delegazione trattante in cui le Rsu avevano già esposte queste criticità, come il fatto che il personale nelle scuole fosse costretto allo straordinario per la istituzionale copertura del servizio ma senza la possibilità di metterlo in pagamento”. E’ stato pertanto illustrato come il rapporto numerico educatrice / bambini e la qualità del rapporto educativo non possano ritenersi garantiti con costanza e continuità per tutta la durata di apertura del servizio, a causa della carenza di personale.
I rappresentanti del sindacato hanno anche stigmatizzato i cambiamenti di profilo professionale decisi per rimediare alle suddette carenze di personale educativo, “senza peraltro alcun consenso da parte delle lavoratrici coinvolte ed esponendo a possibili disservizi a danno dei minori e delle loro famiglie. Attendiamo sviluppi circa le nostre ferme rivendicazioni” proseguono nel documento per rendere note le problematiche. E proprio per affrontare meglio queste questioni è stata convocata una assemblea retribuita del personale educativo giovedì 12 settembre dalle 17.45 alle 19.15 nel salone della Ex Taglieria del Pelo di via Wagner.
Questo non è stato l’unico argomento trattato: “per ciò che riguarda il contratto decentrato – proseguono le Rsu – abbiamo ribadito la nostra assoluta contrarietà all’istituzione di posizioni organizzative che andrebbero ad espropriare le risorse a danno della produttività e di una corretta rotazione nelle progressioni orizzontali di tutti i lavoratori, in contrasto con qualsiasi logica di risparmio e di equità”. Mentre nell’amministrazione “sembra ancora prevalere l’idea di prelevare una parte dal nostro fondo salario accessorio (120 mila euro) a favore del finanziamento delle posizioni organizzative”.
“Abbiamo comunque discusso in merito all’introduzione e alla valorizzazione di alcune indennità minori ma necessarie per riconoscere l’esposizione ai rischi e al disagio di alcune condizioni di lavoro, soprattutto quando l’attività si svolge a contatto con i cittadini, sia per la massiccia affluenza sia per le caratteristiche di aggressività dovuta a bisogni non soddisfatti. Le turnazioni, la mancanza di personale, l’assenza di formazione continua e specifica fa sì che i lavoratori siano particolarmente logorati a fronte di scarsissime risorse economiche strumentali e umane”.
Stesso discorso portato avanti anche per il settore della Polizia Municipale: “è stata proposta un’indennità superiore al passato. È in fase di definizione la procedura per le progressioni orizzontali che molti dipendenti aspettano e che sono doverose in una situazione di così grave ‘difficoltà’ degli uffici il cui carico di lavoro è sostenuto grazie al senso di grande responsabilità e rispetto dimostrato dal personale dipendente verso la propria funzione pubblica”.